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50 anni fa usciva “I recuperanti”, di Ermanno Olmi

29-07-2020

Ermanno Olmi girò 50 anni fa, sull’Altopiano di Asiago, I recuperanti. Il film racconta la storia di uomini che per anni andarono in cerca dei materiali bellici della Grande Guerra abbandonati dai vari eserciti che hanno attraversato e si sono scontrati sull’Altopiano, austroungarici e italiani, ma anche francesi e inglesi. Quando gli uomini dell’altopiano vi ritornarono dopo 4 anni di vita da profughi, tra il 1919 e il 1920, ebbero davanti a sé uno spettacolo raccapricciante: macerie e materiale bellico abbandonato, tanti morti a cui dare sepoltura. Complice anche il divieto di emigrare imposto dal regime fascista, iniziarono un lavoro duro e malpagato, ma molto ambito, tanto che alla sera alcuni uomini speravano nel licenziamento per scarso rendimento di altri malcapitati per essere assunti al loro posto. Si viveva nelle baracche che un tempo erano state utilizzate dagli stessi militari, torride d’estate e gelate d’inverno. Il lavoro consisteva nello spostare macerie, liberare il territorio dai reticolati aggrovigliati, livellare il terreno dissestato dalle bombe.

Alcuni, piuttosto che sperare nel licenziamento di altri disperati per poter lavorare, preferirono prendere la strada della montagna e arrangiarsi, in cerca di bombe da disinnescare e dalle quali recuperare e vendere il ferro, l’ottone, il rame, l’esplosivo. Questa pericolosa “transumanza” durò per anni, anche dopo il secondo conflitto mondiale, ed era l’alternativa all’emigrazione in Australia o in qualche remoto angolo d’Europa. Fece circa 400 vittime.

Sabato il film sarà proiettato in una location simbolo del conflitto, il Forte del Monte Interrotto, eretto a fine Ottocento a 1.392 metri di altitudine a protezione dell’altopiano dal nord.