Sebbene quello del turismo ispirato dai film sia un fenomeno piuttosto antico – si potrebbe dire che nasce assieme al grande schermo – solo di recente si è sviluppata la consapevolezza di quanto il cinema sia uno straordinario strumento di promozione del territorio. Questo vale sopra ogni luogo per l’Italia che, si sa, è un affascinante set a cielo aperto che ha regalato alla settima arte, e di conseguenza a generazioni di spettatori, le sue millenarie bellezze culturali e i suoi variegati paesaggi. Non parliamo solo di Roma – meta di Vacanze romane o jet-set della Dolce vita – e delle città d’arte più blasonate, quali Venezia o Firenze, ma anche di destinazioni meno conosciute ma altrettanto attraenti che grazie al cinema hanno avuto la loro ribalta.
L’originale guida Gran Sasso e il cinema di Andrea Lolli (Ricerche&Redazioni, 2022), realizzata in partnership, tra gli altri, con Italy for Movies, è un viaggio cinematografico all’interno di un’area che lo stesso autore da guida alpina e location manager conosce bene e per la quale ha proposto progetti di turismo esperienziale come il “Cinetrekking e Movie Tour del Gran Sasso”.
Lolli va a scandagliare nel dettaglio un territorio di cui il grande cinema italiano e internazionale si è servito, sin dagli anni Quaranta del Novecento, per ambientarvi le storie più disparate, in alcuni casi dimenticate dai più, ma che spesso e volentieri hanno talmente solleticato l’immaginario collettivo da essere considerate veri e propri cult. Parliamo di titoli come Continuavano a chiamarlo Trinità che ha consacrato la coppia Bud Spencer-Terence Hill, Amici miei – atto II di Mario Monicelli o Ladyhawke con Michelle Pfeiffer e un giovanissimo Matthew Broderick.
La movie map unisce informazioni sui borghi più caratteristici, le cime più riconoscibili, i canyon più profondi, i castelli e rocche più iconiche, a testi, mappe e fotogrammi, informazioni tecniche e aneddoti sul cinema. Curioso, ad esempio, il racconto della scelta di George Clooney di girare sul posto The American all’indomani della passerella del G8 che si tenne all’Aquila nel 2009, in una città che solo pochi mesi prima, era il 6 aprile dello stesso anno, era stata pesantemente danneggiata da quel terribile terremoto di cui ancora porta le cicatrici.
Da questo viaggio appassionato si evince che pochi luoghi possono vantare così tanti set come il Gran Sasso, un lembo di terra compreso in uno dei parchi nazionali più estesi d’Italia la cui storia si lega strettamente alla crescita del cinema in tutte le sue derivazioni. Il tutto a due passi dalla capitale e dagli studios di Cinecittà, storico tempio della settima arte, che sta oggi vivendo un’intensa fase di rinascita.
L’intero parco è una sorta di macchina del tempo e dello spazio che può essere scambiato allo stesso tempo per un “piccolo Tibet”, le brulle Highlands scozzesi, persino la Palestina dei tempi di Cristo. Le migrazioni che hanno svuotato questa terra nei decenni passati hanno poi fatto il resto, “congelando” i borghi e lasciandone intatto l’antico fascino. Attraverso le produzioni che lo hanno scelto, Il Gran Sasso è stato di volta in volta il selvaggio west, un deserto californiano, un pianeta sconosciuto, la brulla Albania del dopoguerra, il Kazakistan, la Francia del medioevo, gli esterni di un’abbazia dove si compiono atroci delitti, il Paradiso.
Così, un turista che decide di intraprendere un viaggio sulle tracce dei film che qui sono stati ambientati e girati può letteralmente viaggiare in tutto il mondo rivivendo scene che hanno fatto la storia del cinema e calpestando le orme di Arnold Schwarzenegger e Brigitte Nielsen per Yado (Red Sonja), George Clooney per The American, Aldo, Giovanni e Giacomo per Così è la vita, Mickey Rourke, fascinoso San Francesco nel film di Liliana Cavani a lui dedicato, e di tutti gli attori e registi di fama mondiale che da qui sono passati e che, ce lo auguriamo vivamente, torneranno a solcare queste montagne.
Monica Sardelli
Leggi l’itinerario a cura di Andrea Lolli tratto dal volume Gran Sasso e Cinema
Scarica le coordinate delle scene dei film descritte nel libro