I poco conosciuti inizi di carriera, alla fine degli Anni '50, della leggendaria Oriana Fallaci, una giovane donna che lavorava malvolentieri come cronista per il settimanale italiano "L’Europeo" e che trasforma il suo primo viaggio negli Stati Uniti in un'occasione irripetibile, incontrando personaggi straordinari e dipingendo un ritratto tagliente, spesso crudo e ironico, della società americana e del mondo dorato di Hollywood. Quegli anni furono segnati per lei anche da profondi turbamenti personali, tra cui la tormentata relazione con il collega giornalista Alfredo Pieroni e l’aborto spontaneo, che diede vita poi al drammatico e intenso monologo Lettera a un bambino mai nato, pubblicato nel 1975. È il ritratto in otto episodi di Miss Fallaci, la serie di Luca Ribuoli, Giacomo Martellie Alessandra Gonnella, prodotta da Paramount Television International Studios e Minerva Pictures in associazione con Redstring, presentata alla Festa del Cinema e prossimamente su Rai 1.
Un progetto ambizioso dal punto di vista produttivo, che ha preso il via nel momento in cui ha vinto al MIA - Mercato dell’Audiovisivo di Roma il premio per la serialità, consegnato proprio da un rappresentante di Paramount, società che da quel momento si è avvicinata al progetto permettendone l’effettiva realizzazione, come ha raccontato il produttore Gianluca Curti durante la conferenza stampa di presentazione alla Festa.
Con inizio riprese nel febbraio 2023, la serie è stata girata soprattutto a Roma e dintorni dove sono stati interamente ricostruiti i luoghi delle avventure di Miss Fallaci: New York, Los Angeles, Milano, Londra e Firenze di fine anni Cinquanta. "Fellini diceva che non è necessario andare nei luoghi veri per raccontare una storia, perché a Roma c’è tutto, e noi abbiamo provato a fare la stessa cosa", ha spiegato Luca Ribuoli, Head Director della serie. “L’abbiamo fatto un po’ con i mezzi della modernità, ma soprattutto con i metodi del vecchio cinema, sporcandoci le mani, costruendo dal vivo, giocando con i colori, le epoche, le immagini del mondo americano di cui la nostra testa è piena, che lo si voglia o no".
Protagonista Miriam Leone, che interpreta la giovane Miss Fallaci, colta tra i suoi venti e trenta anni. Una giovane donna determinata, dal talento fuori dal comune, che scopre se stessa cercando di affermarsi in quella che è la sua passione: raccontare al mondo la verità attraverso la scrittura. Una ragazza che voleva diventare ‘uno scrittore’, declinando il termine al maschile. La giornalista, diceva, era una giacca che le stava stretta.“Speriamo di aver restituito nella serie la forza della giovinezza di Oriana, con anche tutti i timori, i nervosismi, le sconfitte proprie di quell’età, dice. “Per mostrare ai ragazzi tutto l’impegno che può esserci dietro i suoi risultati raggiunti”, sottolinea Miriam Leone.
La serie svela anche un aspetto inaspettato della scrittrice che affianca alla sua importante determinazione e forza: una grande fragilità in amore. La difficoltà, che la accomuna a molte altre grandi donne, di stare a fianco a uomini che non le sono all’altezza.
“Qualcosa che non mi aspettavo da lei - aggiunge Leone - . Ma era anche una persona molto dura verso se stessa. Non permetteva a nessuno di essere meno di un eroe, e per questo non era facile starle vicino. La sua penna così precisa la rende un’eroina romantica, che non permette vie di mezzo a nessuno. Al tempo stesso non rinunciava alla sua femminilità, che non era per lei un vezzo ma qualcosa che le apparteneva nel profondo”.
Negli anni rappresentati nel racconto la Fallaci vive un crollo psicologico, emotivo e fisico: "Ha perso la sua innocenza perdendo il bambino e il suo grande amore. Tutte esperienze che l'hanno resa più combattiva verso le ingiustizie del mondo, tra cui il più grande riteneva essere l’ingiustizia della guerra, uno dei suoi grandi dolori. Considerava la guerra come un aborto rimandato di venti anni, perché nelle guerre si mandano i propri figli a morire”.
Nella serie, ambientata tra il 1956 e il ‘59 tra Milano, New York, Los Angeles, Roma, Londra, Firenze, Oriana Fallaci è una giovane inviata de L’Europeo, intelligente, brillante, dal piglio polemico e insofferente alle dinamiche di una redazione di soli uomini che possono occuparsi di politica mentre lei è relegata al ruolo della “ragazza del cinema”. Grazie alla sua determinazione, Oriana riesce a ottenere un viaggio a New York, con la promessa di intervistare la star più ambita e irraggiungibile: Marilyn Monroe.
Mettere a soqquadro la città, tuttavia, non l'aiuta a trovare l'attrice. Scrive invece di come non ce l'ha fatta, un articolo che le fa assegnare una serie di reportage da Hollywood. Con sguardo disincantato e l’inconfondibile stile caustico e irriverente della sua penna, Oriana racconta la “fabbrica dei divi”, smascherando le contraddizioni della società americana, in bilico tra moralismo ed emancipazione.
Miss Fallaci è la storia degli inizi della brillante carriera di Oriana, che affronta e racconta per la prima volta la società americana degli anni Cinquanta. Ma è anche la storia di come una giovane e testarda donna di Firenze diventerà l'impavida reporter per cui è oggi ricordata e di che cosa ha sacrificato sulla strada del successo. Seguiremo Oriana nel suo viaggio per diventare una giornalista politica, un'autrice di best seller, un'icona mondiale che ha reinventato il giornalismo e la scrittura, documentando il mondo con l'obiettivo di cercare la verità, in una società dominata principalmente dagli uomini.
La serie è basata principalmente su eventi raccontati dalla stessa Fallaci nei suoi libri I sette peccati di Hollywood e Penelope alla guerra, editi da Rizzoli. Per la scrittura si è potuto attingere, inoltre, alle lettere private di Oriana Fallaci, quelle di Alfredo Pieroni e quelle conservate dal nipote Edoardo Perazzi e Alfredo Pieroni. Materiali privati, che hanno consentito una comprensione inedita degli strati che si celano dietro la figura pubblica.
Scritta da un team internazionale, guidato dai creator e head writer Viola Rispoli e Thomas Grieves di cui fanno parte la stessa Miriam Leone, Laura Grimaldi, Alice Urciuolo e Alessandra Gonnella, autrice e regista di A cup of coffee with Marilyn, il corto vincitore del Nastro d’Argento che ha ispirato la serie. Edoardo Perazzi, nipote ed erede di Oriana Fallaci, è tra i consulenti del progetto.
Produttore creativo Francesca de Michele. Head Director è Luca Ribuoli, che dirige i primi 4 episodi, mentre la regia degli altri è affidata a Giacomo Martelli (episodi 5-7-8) e Alessandra Gonnella (episodio 6). Ivan Casalgrandi è direttore della fotografia, Eva Coen è la costumista, Paolo Bonfini lo scenografo. Casting di Maurilio Mangano, Montaggio di Pietro Morana, Marco Spoletini. Produttore associato Diego Loreggian. Head Line Producer Gabriele Guidi, produttore Gianluca Curti.
(Carmen Diotaiuti)