Il 12 febbraio di esattamente 100 anni fa nasceva a Firenze Franco Zeffirelli. Nella sua carriera ha spaziato dal cinema, alla televisione, al teatro (di prosa e lirica), è stato regista, sceneggiatore e anche attore e scenografo.
Noto per il suo stile raffinato, come regista ha contribuito al successo del cinema italiano nel mondo. Le sue opere hanno infatti sempre abbracciato una dimensione internazionale, che si è tradotta nella trasposizione sul grande schermo (e non solo) delle principali opere di Shakespeare e di grandi storie d’amore (Romeo e Giulietta, Amleto, Jane Eyre etc.), oltre a racconti inimitabili di grandi personaggi (San Francesco in Fratello Sole, Sorella Luna, Gesù di Nazareth, una delle trasposizioni televisive più longeve di sempre della vita di Cristo).
Un gruppo di signore inglesi stabilitesi a Firenze svolge un importante ruolo formativo per Zeffirelli, che ha passato la sua infanzia in orfanotrofio: grazie a loro (raccontante nel film autobiografico Un tè con Mussolini) impara le lingue e Shakespeare. La frequentazione dell’Accademia di Belle Arti, lo inizierà alla carriera di scenografo nel secondo dopoguerra. La relazione con Visconti, di cui è anche assistente, lo avvicinerà al mondo del cinema e del teatro e lo porterà successivamente ad essere il regista della grande cantante lirica Maria Callas.
Il debutto al cinema avviene nel 1957 con la commedia Campus, a cui seguono vari film tratti dalle opere di Shakespeare. Tra questi La bisbetica domata (1967) annovera tra i protagonisti Elizabeth Taylor e Richard Burton. La sua meravigliosa versione di Romeo e Giulietta (1968), al cui successo contribuì la musica di Nino Rota, è interpretata da due giovanissimi nuovi volti, Leonard Whiting e Olivia Hussey; il film ricevette 4 nomination all’Oscar tra cui miglior film e miglior regia, ma ottenne la statuetta solo per la fotografia (a Pasqualino De Santis) e i costumi (Danilo Donati). La sua regia fu comunque premiata ai David di Donatello. Amleto (1990), che aveva per protagonisti Mel Gibson, una giovanissima Helena Bonham-Carter e Glenn Close, portò una candidatura agli Oscar a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per la scenografia e a Maurizio Millenotti per i costumi e ottenne il David di Donatello per miglior film straniero.
Degni di nota sono le opere a tema religioso: il suo San Francesco (Graham Faulkner) in Fratello Sole, Sorella Luna (1972), candidato all’Oscar per la sceneggiatura e vincitore del David di Donatello per la miglior regia, e lo sceneggiato televisivo Gesù di Nazareth (del 1977) che ottenne un grande successo internazionale, tanto da essere proiettato al cinema in versione ridotta e più volte riproposto a puntate in occasione delle festività negli anni a venire.
Girò quasi sempre all’estero, ma alcuni dei suoi film hanno una forte ambientazione italiana. Per la trasposizione cinematografica di Romeo e Giulietta scelse più borghi tra Toscana, Lazio e Umbria a rappresentare una Verona medievale: ad esempio Palazzo Piccolomini a Pienza divenne casa Capuleti, Gubbio è sede di vari scontri tra le due famiglie rivali, la cripta della Chiesa di San Pietro a Tuscania è teatro del tragico epilogo.
Umbria e Toscana sono anche il set di Fratello Sole Sorella Luna: Zeffirelli sceglie Montalcino, San Gimignano, Gubbio e la piana di Castelluccio di Norcia per ambientare la storia del Santo di Assisi.
La sua città natale torna per il suo film autobiografico, Un tè con Mussolini, ambientato e girato in vari luoghi di Firenze.
(Monica Sardelli)