Il 9 aprile di quest’anno Gian Maria Volonté avrebbe compiuto 90 anni. Attore versatile, incisivo nei ruoli comici così come in quelli drammatici e impegnati, è considerato tra i migliori della storia del cinema. Di lui si disse che rubava l’anima ai personaggi.
Nato a Milano nel 1933, frequentò a Roma, poco più che ventenne, l'Accademia nazionale d'arte drammatica, facendosi notare pe il suo grande talento. Dopo alcune esperienze teatrali e televisive esordì al cinema nel 1960 con Sotto dieci bandiere di Duilio Coletti.
Il suo primo ruolo da protagonista fu quello del sindacalista Salvatore Carnevale in Un uomo da bruciare di Valentino Orsini e degli esordienti Paolo e Vittorio Taviani. Recitò le parti del cattivo in Per un pugno di dollari(1964) e Per qualche dollaro in più (1965) di Sergio Leone con il quale arrivò la fama internazionale.
Nel 1966 fu l’indimenticabile Teofilatto dei Leonzi cavaliere che intima a Brancaleone da Norcia di “cedere lo passo” ai piedi di un rudere nei pressi di Civita Castellana (location L’armata Brancaleone, Mario Monicelli 1966) in un’esilarante scena che ha come protagonisti Volonté e Vittorio Gassman.
Con A ciascuno il suo (1967) ispirato all'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia iniziò il sodalizio con Elio Petri che lo portò a recitare come protagonista in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970), Oscar come miglior film straniero.
Fu anche Carlo Levi, nella trasposizione cinematografica a cura di Francesco Rosi del romanzo autobiografico Cristo si è fermato ad Eboli, in cui si racconta del confino ad Aliano del medico e scrittore torinese. Quando fu girato il film (1979) la Aliano raccontata da Levi non esisteva più, la modernità aveva apportato alcuni cambiamenti e il paesino lucano del romanzo rinacque tra i vicoli, le case in pietra e le piazzette del borgo fantasma di Craco (tutti i luoghi del film).
Per la televisione fu, tra gli altri, l’affascinante conte Mosca, l’amante della contessa Pietranera, nello sceneggiato del 1982 La Certosa di Parma, girato anche nei sontuosi palazzi di Mantova (tutti i set dello sceneggiato).
Tanti i riconoscimenti ricevuti nella sua carriera. Tra questi:
Un infarto il 6 dicembre 1994 all’età di 61, stroncò la sua vita e la sua carriera, mentre era impegnato in Grecia nelle riprese di Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos. Il regista lo sostituì con Erland Josephson, ma dedicò il film alla sua memoria.
(Monica Sardelli)