È stato presentato a Roma il Green Film Research Lab, uno studio sull’impatto ambientale ed economico delle produzioni cinematografiche, audiovisive e digitali in Italia, per favorire la crescita della cultura della sostenibilità nell’intera filiera.
Alla base del progetto ci sono il disciplinare e la certificazione Green Film, sviluppati nel 2016 da Trentino Film Commission per incentivare le produzioni ecosostenibili. Alla presentazione nella sala ANICA di Roma, dopo i saluti del Presidente Anica Francesco Rutelli, sono intervenuti l’assessore all’Istruzione, Università e Cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti, il direttore della Trentino Film Commission, Luca Ferrario e l’esperto in analisi del ciclo di vita Luciano Vogli della società di consulenza ambientale Punto 3.
"Green Film Research Lab è stato sostenuto con bando progetti speciali – ha sottolineato Bruno Zambardino, intervenuto alla presentazione per la Direzione generale Cinema e audiovisivo, che ha ricordato come la DGCA abbia introdotto già da diversi anni meccanismi di premialità all’interno di alcuni bandi, in particolare i selettivi alla produzione e, da quest'anno, anche nel bando promozione (dedicato a festival, rassegne e premi) di prossima uscita. – Il MiC ha avviato già da alcuni anni una collaborazione con l'attuale Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e a breve sarà operativo un protocollo di intesa tra i due ministeri per la redazione di linee guida che riguardano l'intera filiera: produzione, distribuzione, sale, industrie tecniche e promozione. Il lavoro fatto con i CAM - Criteri Ambientali Minimi per la realizzazione di eventi culturali sarà il nostro punto di partenza".
Dallo studio emerge che l’applicazione del protocollo Green Film permette sia di ridurre sensibilmente le emissioni sia di individuare le voci che comportano un risparmio economico. L’impatto maggiore è quello relativo agli alloggi e ai trasporti, ma è dimostrato che l’utilizzo di energie rinnovabili abbatte del 96% le emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili; l’uso di acqua dalla rete idrica fa risparmiare il 97% di emissioni rispetto alle bottiglie di plastica usa e getta; l’eliminazione delle comunicazioni in formato cartaceo l’88% e la raccolta differenziata dei rifiuti il 27%.
L’applicazione del disciplinare Green Film sui set è un vantaggio anche a livello economico perché, a fronte di un aumento dei costi del 2% per l’utilizzo di energie rinnovabili, l’acqua non in bottiglie di plastica costa il45% in meno; la raccolta differenziata il 54% in meno ed il mancato utilizzo della carta elimina del tutto il costo del materiale.
“Le industrie del Cinema, dell’Audiovisivo e Digitali sono e saranno sempre di più parte della transizione green: decisive per proporre contenuti in questo critico periodo storico e in prima linea per realizzare attività sostenibili e coerenti con i parametri ambientali più innovativi” ha commentato il presidente ANICA Francesco Rutelli.
"La nostra Film Commission nel 2016 ha avuto un’intuizione importante, quella di avviare un percorso di certificazione ambientale per le produzioni che sceglievano di girare in Trentino – è il commento dell’assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti – un’intuizione che in questi anni è cresciuta al punto di assumere una dimensione internazionale, e per questo ringrazio il responsabile della Film Commission Luca Ferrario e il direttore operativo di Trentino Sviluppo Mauro Casotto. Oggi il Green Film Research Lab è un progetto di successo che punta a indirizzare verso una maggiore sostenibilità le produzioni audiovisive, e che, come i dati ci dimostrano, non solo consente di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di risparmiare dal punto di vista economico”.
(Mo.Sa.)