Presentato nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma il nuovo film di Antonio Albanese, Cento domeniche, prodotto da Palomar, Leo, Vision Distribution e disponibile in sala dal 23 novembre con Vision.
Per girarlo Albanese è tornato nei luoghi in cui è nato ed ha riscoperto le proprie origini operaie: ha infatti coinvolto nelle riprese Lecco e alcune cittadine della provincia, tra cui Olginate, il paese natale di Albanese, e Galbiate. Il protagonista, da lui stesso interpretato, è una delle tante vittime di un crack bancario.
Nel cast, oltre ad Albanese, Liliana Bottone, Sandra Ceccarelli, Bebo Storti, Maurizio Donadoni, Elio De Capitani, Giulia Lazzarini, Sandra Toffolatti, Martin Chishimba, Alessandro Piavani, Stefano Braschi, Nicola Rignanese, Marianna Folli, Federica Fracassi, Donatella Bartoli.
Antonio è un ex operaio di un cantiere nautico e conduce una vita mite e tranquilla: gioca a bocce con gli amici, si prende cura della madre anziana, ha una ex moglie con cui è in ottimi rapporti e una figlia, l’amatissima Emilia. Quando Emilia un giorno gli annuncia che ha deciso di sposarsi, Antonio può finalmente coronare il suo sogno regalandole il ricevimento che insieme hanno sempre sognato potendo contare sui risparmi di una vita.
La banca di cui è da sempre cliente sembra però nascondere qualcosa, i dipendenti sono all’improvviso sfuggenti e il direttore cambia inspiegabilmente di continuo. L’impresa di pagare il matrimonio di sua figlia si rivelerà sempre più ardua e Antonio scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni.
Quello che Antonio subisce, afferma il regista, è un tradimento. In quella provincia operosa dove è cresciuto, della banca del paese ci si è sempre fidati. Per tutti la banca è sempre stata il confessionale: conosce vita, morte e miracoli di tutta la comunità. Ne ha accompagnato la crescita, finanziato il desiderio legittimo di avere una casa propria. Ma è proprio la banca che ha raggirato Antonio: l’uomo è infatti vittima inconsapevole di un crack bancario. Inizialmente è incredulo, poi subentra lo smarrimento e l’angoscia di chi è stato tradito proprio da chi si fidava e la vergogna di non aver intuito quanto stava accadendo.
(Mo.Sa.)