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Tariffario per l'uso dei luoghi statali della cultura - Arrivano le modifiche

25-03-2024

A quasi un anno dalla loro pubblicazione, sono arrivate le modifiche del ministero della Cultura alle “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali” adottate in prima istanza ad aprile 2023 (e poi oggetto di una prima correzione a maggio dello stesso anno).

L’intervento di questi giorni, adottato attraverso un nuovo decreto ministeriale, sostituisce integralmente l’allegato al primo dm modificandone in parte e semplificando l’impianto complessivo a cominciare dalla suddivisione in sottocategorie. Ma soprattutto rende espliciti tutti i casi in cui le riproduzioni sono sempre gratuite: da quelle destinate alle pubblicazioni scientifiche e accademiche alle riviste divulgative, dai cataloghi delle mostre (fino a 4.000 copie) al diritto di cronaca, dalle pubblicazioni open access all’uso personale e in generale le operazioni senza scopo di lucro (precisando che il biglietto di ingresso non è di per sé sufficiente a caratterizzare una iniziativa di valorizzazione come a fine di lucro). I vertici del ministero potranno adottare direttive specifiche di maggior dettaglio. Prevista anche un’attività di monitoraggio per eventuali ulteriori revisioni future nel caso si rendessero necessarie.

Nel caso in cui le riproduzioni di beni culturali e/o il riuso delle relative copie o immagini siano effettuate a scopo di lucro, il richiedente è tenuto al pagamento di un corrispettivo, che viene determinato moltiplicando una tariffa unitaria per dei coefficienti differenziati in funzione dell’uso/destinazione delle riproduzioni, della quantità delle riproduzioni o della tiratura (numero minimo e massimo di copie delle pubblicazioni per le quali si intende utilizzare le riproduzioni). 

USO DEGLI SPAZI

Anche la sezione relativa alla concessione in uso di spazi presenti nell’ambito delle strutture in consegna agli istituti concedenti è stata oggetto di revisione da parte del ministero.

FINALITA’ ISTITUZIONALI – Nel caso di concessione d’uso di spazi a scopi istituzionali (ad esempio, per eventi organizzati nell’ambito di collaborazioni istituzionali tra enti privati o soggetti pubblici con il Ministero) non si considera dovuto alcun corrispettivo se l’evento è organizzato in partnership con il Ministero; se il progetto tecnico-scientifico è definito unitamente ad un organo del Ministero o di un rappresentante del Ministero, se l’evento è organizzato nell’ambito di collaborazioni istituzionali con enti pubblici e privati per finalità di valorizzazione del patrimonio culturale. Anche nel caso in cui la concessione degli spazi avvenga a titolo gratuito, l’autorità che ha in consegna il bene può comunque richiedere un contributo forfettario per l’utilizzo degli spazi in ragione dei costi sostenuti per la messa disposizione degli spazi (pulizie, consumi, ecc.).

USO INDIVIDUALE – I canoni sono individuati dall’istituto concedente mediante una preliminare e puntuale mappatura degli spazi oggetto di concessione. A seguito della mappatura, l’autorità che ha in consegna il bene individua la tariffa applicabile ai fini della concessione, secondo i seguenti parametri: quantificazione dei metri quadrati, individuazione del livello di pregio, finalità della richiesta di concessione in uso (lucrative o non lucrative, anche connesse alla riproduzione), natura dell’evento, stagionalità, valutazione comparativa delle tariffe di mercato.

EVENTI MUSICALI E DI SPETTACOLO – Nei luoghi della cultura potranno essere promossi eventi. In caso di eventi musicali e/o di spettacolo realizzati da enti vigilati dal Ministero e, più in generale, di eventi musicali e/o di spettacolo di particolare qualità artistica o adeguata rilevanza, anche con pubblico pagante, l’autorità che ha in consegna il bene, potrà valutare una riduzione o un azzeramento del canone. Per riduzioni consistenti del canone e per il suo azzeramento è comunque richiesto il parere dell’organo amministrativo di vertice del Ministero.

Tra i casi particolari, in cui la determinazione del canone resta in capo all’autorità che ha in consegna il bene, che dovrà valutare, caso per caso, l’uso a cui è destinata la richiesta in rapporto alle opportunità di promozione culturale del bene, al rischio per la sua conservazione, alla sottrazione alla pubblica fruizione, vengono individuati:

INIZIATIVE SOCIALI – Nell’ipotesi di istanza proveniente da altra amministrazione o ente pubblico o da un ente del Terzo Settore o, comunque, per iniziative di contenuto sociale meritorio, l’autorità che ha in consegna il bene può valutare una riduzione o un azzeramento del canone.

DRONI – Nel caso di riprese all’aperto con il solo drone, poiché non vi è occupazione fisica degli spazi per la realizzazione delle riprese, l’importo del canone può essere ridotto. Nessun canone è dovuto per le riprese dal drone effettuate, nel rispetto della normativa vigente in materia, per uso personale o di studio senza scopo di lucro.

‘OPERE DIFFICILI’ – L’importo del canone può essere ridotto per i casi di concessione di contributi selettivi e nei casi di ‘opere difficili’ in considerazione della prevalenza dei fini culturali dell’opera cinematografica e audiovisiva.

MICROIMPRESE – Nel caso di riproduzioni o riprese effettuate da microimprese, l’autorità che ha in consegna il bene può valutare di applicare una decurtazione sull’importo del canone.

SPECIFICITÀ TERRITORIALI – In relazione alle specificità territoriali e alle opportunità di promozione del patrimonio culturale meno conosciuto, il direttore dell’istituto che ha in consegna il bene può valutare una riduzione o un azzeramento del canone.

PRODOTTI EDITORIALI – Per i prodotti editoriali con utilizzo di elevato numero di immagini, l’autorità che ha in consegna il bene può valutare una riduzione dell’importo del canone nel caso di incidenza percentuale eccessiva dello stesso sul prezzo di copertina.

(Mo.Sa.)