Il 22 settembre 1954 usciva in sala La strada, capolavoro di Federico Fellini che valse al regista il primo dei quattro Oscar per Miglior film straniero (1957). Tra i tanti riconoscimenti ottenuti, il film fu anche Leone d’argento a Venezia nel 1954.
Nel cast l’indimenticabile Giulietta Masina nel ruolo dell’innocente Gelsomina, Anthony Quinn in quello del rude Zampanò, Richard Basehart nel ruolo del Matto.
In un’Italia contadina e povera, Zampanò è un rozzo saltimbanco nomade che si guadagna da vivere proponendo i suoi spettacoli di forza. Prende con sé Gelsomina – una giovane ingenua che la madre indigente gli cede in cambio di una somma di denaro che le permetterà di sfamare gli altri figli – e le insegna a farle da banditrice e a suonare la tromba. Quando Zampanò ammazza di botte il Matto, un funambolo che lo prendeva bonariamente in giro, Gelsomina inizia a dare segni di squilibrio e l’uomo, per paura di venire scoperto, decide di abbandonarla mentre dorme.
Le riprese del film si svolsero tra l’autunno del 1953 e la primavera del 1954 in varie località del centro Italia, tra Lazio e Abruzzo.
Le scene laziali riguardano soprattutto Fiumicino, dove si è girato, tra gli altri, nella piazza Gian Battista Grassi, luogo del primo spettacolo di Zampanò e Gelsomina, e nei pressi dello scalo merci di Fiumicino Porto Canale.
Roma mostra di sé via Corinto, nel quartiere Ostiense a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, dove si trovava la caserma da cui esce Zampanò dopo alcuni giorni di detenzione; poco distante, nei pressi di ponte Marconi, si trova anche lo spiazzo in cui si insedia il circo dove Zampanò e Gelsomina si esibiscono per un breve periodo.
Alcuni ciak furono battuti anche a Foce Verde, lido di Latina, e nel viterbese, in particolare a Bagnoregio, in piazza Camillo Benso Conte di Cavour, dove si esibisce il Matto col suo adrenalinico numero da funambolo, e in piazza Sant’Agostino, dove si troverebbe il convento che ospita i due protagonisti per una notte.
Molti aneddoti girano intorno alle riprese abruzzesi, che si svolsero a Rocca di Mezzo (AQ), comune montano situato nel Parco naturale regionale Sirente-Velino nel mese di marzo 1954. La troupe rimase sul posto per tutto il mese. Fellini, la Masina e Anthony Quinn erano allora poco conosciuti. Il regista era praticamente al suo terzo lungometraggio dopo Lo sceicco bianco con un giovanissimo Alberto Sordi e I Vitelloni che aveva vinto il Leone d’argento a Venezia l’anno prima.
Vi furono girate sette sequenze ma solo cinque vennero inserite nel film: tra queste quella in piazza Principe di Piemonte, davanti all’albergo “La Fiorita” dove alloggiava la troupe, con Zampanò che a torso nudo spezza le catene gonfiando il torace davanti ad una folla di paesani attoniti, mentre Gelsomina inizia a dare segni di squilibrio mentale. La neve ammucchiata venne simulata con dei lenzuoli.
Sotto Rocca di Cambio al “Ponte grosso”, sulla S.S. 5 bis, si svolge una delle scene più drammatiche del film che porterà Zampanò ad abbandonare Gelsomina al suo destino. Altre riprese coinvolsero infine l’area vicino al bosco di Fundoli; quella nei pressi del rudere del mulino Masciarelli sulla strada per Secinaro; la periferia di Ovindoli.
(Monica Sardelli)