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Unesco: patrimonio culturale come strumento per il progresso

14-02-2019 Reading time: 2 minutes

È stato un lungo cammino quello che ha portato al riconoscimento del valore del patrimonio culturale e del territorio e della sua necessaria preservazione, le cui tappe fondamentali sono state ripercorse dal Professor Francesco Bandarin nel III incontro del Ciclo Classi Aperte organizzato dalla Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali.

Un percorso che risale alla Rivoluzione Francese e si consolida nei 70 anni di attività dell’Unesco, il cui sistema, anche se costruitosi in modo incrementale e poco strutturato, ha schierato importanti strumenti di protezione del patrimonio: le Convenzioni, le Dichiarazioni e le Raccomandazioni.

Il caposaldo dell’assetto normativo e operativo dell’Unesco è la Convenzione per la Protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale del 1972, dal cui successo derivano le evoluzioni successive, in particolare la Convenzione per il Patrimonio Immateriale del 2003 e la Convenzione per la protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali del 2005. I risultati del lavoro svolto dall’Unesco hanno superato le aspettative originarie, andando a costituire una Lista del Patrimonio Mondiale che oggi comprende ben 1.092 siti, i cui benefici sono diversi, in primis maggiori possibilità di tutela, richiamo alla responsabilità dell’intervento governativo, attrazione di risorse economiche e incremento di flusso turistico, anche grazie al prestigio derivante dall’etichettatura. Il patrimonio culturale si dimostra in questo modo un traghettatore verso nuove opportunità di sviluppo e di crescita in diversi aspetti.

Degli esempi si possono trovare già sul territorio nazionale, a partire da Matera, sito Patrimonio Mondiale Unesco e Capitale Europea della Cultura 2019, che oltre ad ambita meta turistica si è trasformata in location per diversi prodotti audiovisivi, tra i quali citiamo lo storico Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (1964), La Passione di Cristo di Mel Gibson (2004), il pluripremiato Veloce come il vento di Matteo Rovere, Wonder Woman targato DC Comics (2017) e la fiction Sorelle di Cinzia TH Torrini (2017).

O ancora le città barocche della Val di Noto, patrimonio dell’umanità dal 2002, la cui notorietà è cresciuta grazie alla serie Il Commissario Montalbano, che da vent'anni mostra a tutto il mondo le bellezze di località come Scicli e Ragusa Ibla.