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Sessant’anni del Vangelo secondo Matteo – Tutti i luoghi del film

02-10-2024 Monica Sardelli Reading time: 4 minutes

Il 2 ottobre 1964 usciva nelle sale Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini che riproduce in maniera fedele alle Scritture la vita di Gesù dall’Annunciazione alla Vergine fino alla Resurrezione. Nel mezzo la sua nascita, la fuga in Egitto per sfuggire alla strage degli innocenti e poi le prove del deserto, le predicazioni con i discepoli, i miracoli, il processo, la morte di croce.

©Archivio fotografico Cineteca Nazionale, Roma

Ne emerge una figura umana di Cristo, in cui tratti di mitezza si alternano a momenti di rabbia di fronte all’ipocrisia. Un film sincero per girare il quale Pasolini scelse attori non professionisti e comparse locali, mentre nel ruolo di Cristo recitò il sindacalista catalano Enrique Irazoqui. Tra i tanti conoscenti del regista che parteciparono alle riprese, la madre Susanna ebbe il ruolo di Maria anziana.

Il film fu premiato alla Mostra del Cinema di Venezia 1964 con il Premio speciale della giuria e nel 1967 ricevette tre candidature agli Oscar (sceneggiatura, costumi e colonna sonora).

Le location del Vangelo ricreate in Italia

Matera e Lagopesole

Pasolini ricostruì i luoghi del suo Vangelo secondo Matteo nell’Italia meridionale, il cui paesaggio ricordava quello medio orientale di 2000 anni prima. La Galilea si trasferì così in vari ambienti rupestri di Calabria, Lazio, Sicilia e Puglia, mentre Gerusalemme rinacque tra i Sassi di Matera, dove il regista volle ambientare la passione, crocifissione e resurrezione di Gesù. Posto su due colline separate da un burrone, il borgo lucano di Barile (PZ), divenne Betlemme: tra le grotte scavate nel tufo del complesso collinare denominato Sheshe vennero ambientati quattro episodi legati alla prima infanzia di Gesù (la natività, l'adorazione dei magi, la strage degli innocenti e la fuga in Egitto). Il cortile interno del Castello di Lagopesole ad Avigliano (PZ) divenne location del sinedrio che ne decretò la condanna.

Gioia del Colle, Castel del Monte e Barletta

Le riprese pugliesi riguardarono diversi castelli e agri della Murgia. Nell’ala nord del Castello di Gioia del Colle, la reggia di Erode per l’occasione, Salomè danza per Erode e chiede in cambio la testa di Giovanni Battista. A Castel del Monte (Andria) avviene l’episodio della cacciata dal Tempio tra i sacerdoti che assistono infastiditi. Presso il Castello di Barletta Ponzio Pilato chiede al popolo se scarcerare Gesù o Barabba. La Gravina di Ginosa, Manduria e soprattutto gli ambienti rupestri di Massafra si trasformano nella Palestina. Nell’agro di Santeramo in Colle, in contrada Sabatolla, Pasolini utilizzò per alcune riprese (l’annunciazione e il discorso delle beatitudini prima dell’arrivo a Gerusalemme) la casetta e lo jazzo.

Le scene in Sicilia e nel Lazio

I 40 giorni nel deserto vennero ambientati prevalentemente nella valle dell’Etna, in Sicilia, salvo saltare a Monterano, città fantasma in provincia di Roma, la cui Chiesa di San Bonaventura è la scenografia di una delle tentazioni di Satana, e a Tuscania (VT) dove a fare da sfondo alla tentazione sono la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la Basilica di San Pietro (se ne intravede l’inconfondibile rosone). Presso le cascate del Fosso Castello a Chia, frazione di Soriano nel Cimino (VT), si girò la scena del battesimo sul fiume Giordano. Gesù nel suo peregrinare guarisce alcuni lebbrosi che vivono in una torre: la scena fu girata presso la torre delle Caldane all'interno del parco di Tor Caldara nei pressi di Anzio (RM).

Le Castella

In Calabria infine, Paolini scelse i calanchi di Cutro (KR) per la loro conformazione desertica e la spiaggia delle Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto (KR), con la fortezza aragonese sullo sfondo, dove girò altre scene ambientate sul Giordano.

(Monica Sardelli)