Torna dal 3 al 10 novembre l'undicesima edizione di Mente Locale - Visioni sul territorio, il festival di cinema documentario interamente dedicato ai territori e alle culture del mondo, raccontando il paesaggio da un punto di vista naturale, culturale, antropologico e sociale. Una manifestazione diffusa nelle province di Modena e Bologna, in sale indipendenti, per portare il cinema nei luoghi normalmente non raggiunti dalle grandi manifestazioni festivaliere e creare comunità attorno alle sale cinematografiche. Con la direzione artistica affidata per il secondo anno a Leena Pasanen.
13 i film in gara per il concorso internazionale, tra cui l'anteprima assoluta di Apoi di Chiara Canale, Eleonora Deligio e Giulia Iapoce (Italia, 17’, 2024), ambientato nel borgo fantasma di Pentadattilo, nella Calabria grecanica, abbandonato tra gli anni Sessanta e Settanta.
Tra gli altri titoli in concorso che raccontano il territorio italiano Romina di Valerio Lo Muzio e Michael Petrolini (Italia, 78’, 2024), amara riflessione sulla precarietà della vita suburbana e sull’ingiustizia del sistema carcerario; Berchidda Live di Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi, imponente viaggio in immagini e musica lungo i 25 anni del festival jazz fondato da Paolo Fresu nella sua Sardegna; Amor di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia,101’, 2023) in cui l’immagine di Roma si mescola a un ricordo tragico dell’autrice e al tentativo di recuperare la memoria della madre suicida; Mysteries di Mauro Maugeri e Daniele Greco (Italia, 71’, 2022), che vede come protagoniste quattro antichissime feste popolari siciliane e il coinvolgimento febbrile delle comunità attorno a quelli che persistono come espressioni di un’identità collettiva; La luna sott’acqua di Alessandro Negrini (Italia/Slovenia, 99’, 2023), che raccoglie dieci anni di filmati delle lotte del Sindaco di Erto, sulle Dolomiti, e dei suoi abitanti per non essere dimenticati dalle istituzioni nazionali dopo la tragedia del Vajont; infine Mefite di Beatrice Surano (Italia, 15’, 2024), ambientato nel cuore dell’Irpinia il cui paesaggio è punteggiato dalle pale eoliche: un racconto che esprime con forza il precario equilibrio tra essere umano e natura.
(Car.Di)