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'Libera' magistrata a Trieste - Con Lunetta Savino dal 19 novembre

15-11-2024 Tempo di lettura: 4 minuti

Arriva su Rai 1 a partire dal prossimo 19 novembre in quattro prime serate la nuova serie Libera, in cui Lunetta Savino interpreta una magistrata integerrima costretta ad unirsi ad un criminale da strapazzo per portare avanti un'indagine segreta. Da qui in avanti, condurrà una doppia vita per non insospettire colleghi, parenti e la sua adorata nipote, vivendo il paradosso di dividersi tra un’indagine che la spinge ad agire ai limiti della legge e il suo essere una magistrata incorruttibile.

Al centro di Libera – una produzione 11 Marzo Film in collaborazione con Rai Fiction diretta da Gianluca Mazzella –  c'è infatti proprio il dilemma tra il rispetto della legge e il desiderio di vendetta.

Lunetta Savino e Matteo Martari un'improbabile coppia di investigatori

Lunetta Savino interpreta la protagonista di questo racconto, Libera Orlandi. Coprotagonista è Matteo Martari nei panni di Pietro, un pregiudicato che la aiuterà a scoprire la verità sulla morte della figlia avvenuta 15 anni prima. I due insieme, diversi per età e modo di vivere, si riveleranno una coppia investigativa improbabile ma efficiente, legata dal patto di non rivelare a Clara (l'adorata nipote di Libera interpretata da Daisy Pieropan) il loro sodalizio, se non quando avranno scoperto la verità.

Costretta ad agire di nascosto, la protagonista non può che mentire alle persone a lei più care, dall'ex marito e vicequestore Davide, interpretato da Claudio Bigagli, a sua sorella Isabella (Monica Dugo), spumeggiante cinquantenne single con cui Libera ha un rapporto burrascoso ma di sincero affetto. 

Completano il cast, i colleghi Ettore Rizzo, interpretato da Gioele Dix, un brillante e affascinante magistrato che corteggia Libera, e Aldo Ferrero (Roberto Citran), Presidente della Sezione Penale e nemico giurato di Libera in tribunale.

Trieste coprotagonista di 'Libera'

Le vicende dei personaggi hanno come sfondo la città di Trieste, un luogo che ben rappresenta la dualità in cui si imbatte la protagonista quando si mette sulle tracce del pregiudicato che ritiene colpevole della morte di sua figlia Bianca, scoprendosi disposta a collaborare con lui pur di scoprire la verità.

Inizia così una doppia vita, in cui in tribunale Libera continua a fare il suo mestiere di giudice, ma una volta svestita la toga e si getta nelle indagini insieme a Pietro, passando dal tribunale ai bassifondi di Trieste, fino a sfiorare il limite della legalità pur di placare l’ossessione che la divora da anni e scoprire cosa accadde veramente a sua figlia.

Matteo Martari è Pietro, un pregiudicato che si ritrova a indagare con Libera

La storia passa dunque per la zona bene della città, con al centro il Palazzo di Giustizia di Trieste dove lavora Libera Orlandi, ma anche l'immancabile piazza Unità d'Italia, simbolo di ogni produzione che, come in questo caso, voglia rendere la città coprotagonista del racconto.

"Trieste ha tanti aspetti in uno – ha commentato il regista Gianluca Mazzella – è una città elegante, molto pulita e ordinata, ma allo stesso tempo ha delle zone d'ombra. Abbiamo girato in luoghi istituzionali, come il Tribunale di Trieste che ci ha concesso gli spazi, così come nei quartieri periferici, senza dimenticare il mare".

"Una città di confine, mitteleuropea che conoscevo poco – ha continuato il produttore Matteo Levi a proposito di Trieste – che ha in più anche il mare,  indispensabile per la parte della storia che riguarda Pietro".

La produzione ha infatti effettuato riprese tra le pieghe del porto così come allo Yacht Club; nelle vie eleganti, così come nei quartieri popolari come "il quadrilatero di Melara" dove Libera va a scovare Pietro e che nella serie viene menzionato come "l'alveare".

Coinvolti anche i comuni di Muggia e di Duino Aurisina, mentre alcune scene hanno avuto come sfondo Lubiana, città slovena a pochi chilometri dal confine.

(Monica Sardelli)