Quante volte i registi di cinema e tv hanno utilizzato città, borghi e beni architettonici e paesaggistici del Bel Paese per rappresentarne altri? Nella nuova serie tv di Paolo Sorrentino The New Pope, in onda tra qualche settimana, tra ricostruzioni e location reali, troveremo più volte questa situazione: se a Nervesa della Battaglia si inscena Lourdes, gli ambienti vaticani sono tutti ricostruiti dai grandi maestri di Cinecittà e nei giardini delle principali ville laziali. Ma il mondo del cinema è pieno di luoghi che ne rappresentano altri, per somiglianza, per evocazione o semplicemente, perché si poteva fare solo così. Vediamone alcuni.
Sebbene l’ambientazione che si vuole richiamare nell’edizione italiana di Ladyhawke, storia d’amore tra Etienne e Isabeau osteggiata dal malvagio signore di Aguillon, sia francese, il film è stato girato quasi interamente in varie località del centro e nord Italia, tra la Rocca di Soncino, in provincia di Cremona, il Castello di Torrechiara, nei pressi di Parma, Castell’Arquato, in provincia di Piacenza, le Dolomiti bellunesi e la famosa Rocca Calascio a Campo Imperatore, in Abruzzo. La piana abruzzese è stata anche il Far West nel filone degli spaghetti western in cui rientrano Lo chiamavano Trinità e il suo seguito.
Il celebre borgo fittizio del “mille e quattrocento, quasi mille e cinque” dove si ritrovano catapultati Roberto Benigni e Massimo Troisi in Non ci resta che piangere a seguito di un temporale e la sua campagna dovrebbero essere in Toscana, ma è ricostruito tra Cinecittà e varie località del Lazio, tra Sermoneta, la Selva di Paliano e il Parco archeologico di Vulci. La Spagna che i due raggiungono per fermare Colombo si trova nel Parco Naturale della Maremma.
La Valle d’Aosta ha fatto la sua parte nell’ambientazione del blockbuster statunitense Avengers – Age of Ultron, in particolare Aosta e, soprattutto, il Forte di Bard, un complesso fortificato fatto riedificare nel XIX secolo dai Savoia che nel film è la base segreta dell’HYDRA, nell'immaginaria nazione europea di Sokovia.
Il film che racconta la disastrosa spedizione del 1996 per raggiungere la vetta dell'Everest è stato girato in parte in Nepal, a Kathmandu e al Campo base della vetta più alta del mondo, e in Italia, a Cinecittà, dove una piscina di 7 mila metri quadrati riempita con pietra basaltica è servita a ricreare in studio le rocce dell’Himalaya, e in Val Senales, dove una squadra di circa 180 persone ha lavorato per rendere più realistiche le scene d’alta quota.
Nel Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Gerusalemme rinacque tra i Sassi di Matera, dove il regista volle ambientare la passione, crocifissione e resurrezione di Gesù. Da allora, i Sassi sono stati Gerusalemme un numero infinito di volte toccando il culmine con The Passion, in cui Mel Gibson vi ambientò le toccanti scene della Via Crucis. Per il remake di Ben Hur del 2016 la troupe passò in città quasi 5 mesi tra allestimenti e ciak di riprese in esterni. Meno impegnative, ma di grande suggestione, le scene per il film Omen – Il presagio realizzate nel Sasso Barisano.