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Al cinema Aspromonte, La terra degli ultimi. Il film ambientato ad Africo

25-11-2019 Reading time: 2 minutes

Ad Africo, un paesino dell’Aspromonte, alla fine degli anni ’50, una donna muore di parto perché non esiste una strada di collegamento con gli altri paesi e il dottore non riesce ad arrivare in tempo. Gli abitanti decidono di unirsi per costruirla loro stessi.

Aspromonte, La terra degli ultimi (produzione IIF-Rai Cinema) film di Mimmo Calopresti, regista di origini calabresi, è tratto dal romanzo di Pietro Criaco Via dall’Aspromonte e racconta una storia di conquista dei diritti quali la salute, l’istruzione e la libertà, ambientandola ad Africo, paesino arroccato a sud della Calabria. Il borgo, abbandonato a inizio anni Cinquanta a seguito di una disastrosa alluvione, è stato ricreato in buona parte a Ferruzzano Superiore altro paese quasi completamente abbandonato, sebbene alcune immagini catturino la Chiesa di Santa Maria dei Tridetti a Staiti, nella scena “circense” del film, e Africo Vecchio dall’alto. Fanno parte del cast, Valeria Bruni Tedeschi, nel ruolo di una maestra venuta dal nord, il “poeta” Marcello Forte, Sergio Rubini, Francesco Colella, Marco Leonardi.

Si legge tra le note di regia: il Sud è da sempre luogo geografico e luogo dell’anima. Inferno e paradiso, cronaca e favola. Così è questo film. Africo è in Europa, e ci ricorda cosa, solo un secolo fa, poteva essere la nostra terra, ma in quanto sud assomiglia nei suoi sogni e nelle sue sconfitte, più che al nostro continente, a tutti i luoghi ai margini del mondo. Ancora vivi, ancora presenti, ancora disperatamente alla ricerca di un futuro, alle porte dell’Europa.