Share

Lasciarsi un giorno a Roma: Edoardo Leo mette in scena l’eutanasia di un amore nel teatro della città eterna

25-01-2022 Reading time: 3 minutes

“Lasciarsi un giorno a Roma. Lasciarsi e poi dimenticarsi…”, è un verso di una canzone di Niccolò Fabi del 1998 il cui titolo ha ispirato il film diretto e interpretato da Edoardo Leo. Un film che parla di coppie e di sentimenti e che fotografa Roma come il grande teatro in cui queste storie sono ambientate: solo che in questo caso ad essere messa in scena è la fine di un amore e non la sua nascita come la bellezza di questa città porterebbe a pensare.

“Lasciarsi un giorno a Roma è una commedia romantica sulla difficoltà di separarsi dopo tanti anni di relazione. Su quante cose accumuliamo negli anni e non diciamo al nostro partner. Su quello che faremmo se avessimo la possibilità di scoprire cosa il nostro partner pensa davvero di noi. Quali cose detesta di noi. Alcune di queste cose passano, alcune si accumulano” è la nota del regista e protagonista.

Edoardo Leo si ritaglia la parte di Tommaso, scrittore che arrotonda rispondendo ad una posta del cuore sotto pseudonimo. Un giorno riceve una lettera da Zoe (Marta Nieto), sua compagna da 10 anni, che, inconsapevolmente, gli chiede consiglio su come lasciarlo.

 “Volevo affrontare questo tema nel contesto di una grande co-produzione internazionale, mettendo in scena una coppia mista, lei spagnola, lui italiano. Diverse lingue, diversi modi di affrontare le cose. – Ha continuato Edoardo Leo. – La fine di un amore messa in scena nella bellezza di una città che gli amori li fa nascere. Inoltre nelle due coppie protagoniste le due donne hanno ruoli sociali e lavorativi più importanti dei due uomini. Con tutto quello che ne consegue a livello di rapporto di coppia. Una riflessione sul ruolo del ‘maschio’ contemporaneo e sui necessari cambiamenti comportamentali da affrontare”.

Il fascino millenario di Roma incide nel racconto con il suo tratto distintivo, sottolineando gioie e dolori, risate e lacrime dei protagonisti. La prospettiva è spesso inedita, come quella che può regalare un giro in battello sul Tevere: che con le chiatte, le piste ciclabili sul lungotevere, i ponti – una scena su ponte Sisto segna l’inizio e la conclusione del film – è onnipresente nel suo eterno scorrere quasi a simboleggiare il passare del tempo, apparentemente uguale a se stesso, nonostante l’ineluttabilità dei cambiamenti.

Separarsi dopo 10 anni significa lasciare non solo il partner, ma tutto un mondo di amicizie, di rapporti, di consuetudini, di sicurezze. Un universo che finiremmo per perdere. L’amicizia tra Tommaso e Umberto (Stefano Fresi), che sta vivendo una crisi analoga, è molto forte e quando diventa inevitabile parlarne è proprio all’amico che Tommaso confida la propria crisi nascosta dietro un muro di apparente normalità: lo sfondo è quello di piazza Navona, deserta, di notte, bellissima.

Lasciarsi un giorno a Roma, una coproduzione italo-spagnola Italian International Film - Neo Art Producciones con Vision Distribution, è in programmazione su Sky Cinema, in streaming su Now e disponibile on demand.

(Monica Sardelli)