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Una Calabria sconosciuta e magica fa da sfondo al docu-film ‘Kalavria’ di Cristina Mantis

08-03-2023 Reading time: 3 minutes

Sono iniziate le riprese di Kalavria il nuovo film documentario di Cristina Mantis, che racconta di un viaggio dell’anima in una Calabria sconosciuta e magica.

In particolare, Kalavria racconta il viaggio di Ulisse in Calabria e attraverso di esso la storia di un uomo smarrito che ritrova se stesso in uno di quei pochi luoghi dove è ancora possibile farlo: il Sud del mondo.

Una produzione di Agnese Ricchi di Ganesh produzioni, Domenico Pantano per il Centro Teatrale Meridionale e Mario Mazzarotto per Movimento Film e realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e della Fondazione Calabria Film Commission tramite il Bando produzioni 2022. La produzione esecutiva è affidata all’Arbalak di Gianluca Gargano.

Il film documentario sarà un viaggio intimo e nomade, costellato dalle visioni del protagonista, che si materializzano nell’umanità variegata e speciale che incontrerà durante il suo cammino permettendogli di entrare in contatto con la storia e con il mito – spiega la regista di origini calabresi Cristina Mantis. – Più che il racconto di un ritorno alle origini del sangue, un ritorno alle origini dello spirito, al fluire nel senso più nascosto delle cose.”

Il viaggio di Ulisse descritto dalla Mantis rappresenta una formidabile occasione per esplorare, attraverso un linguaggio che unisce elementi di finzione alle peculiarità proprie del documentario, una Calabria arcaica, mitologica, inedita, popolata da personaggi e luoghi poco conosciuti dal grande pubblico e di incommensurabile bellezza.

A dare voce e volto ad Ulisse Ivan Franek, ma il film conta anche sulla partecipazione del cantante e compositore greco Alexandros Hahalis, il cantante griot Badara Seck, le attrici Agnese Ricchi, e Cristina Golotta e l'attore e direttore artistico del CTM Domenico Pantano.

Tanti i Comuni della Regione Calabria che hanno aderito con entusiasmo al progetto aprendo le porte di paesi, località e parchi naturali poco conosciuti per essere ripresi dalla fotografia di Fabio Olmi. (David di Donatello miglior fotografia 2002).

Sinossi

Un uomo straniero (Ivan Franek) approdato in Calabria, perso nelle sue allucinazioni, si ritrova a vivere i luoghi vissuti da Ulisse prima del suo ritorno ad Itaca. Ma non è il solo. Nella terra dei Feaci, la maga Circe (Agnese Ricchi) si aggira in un anfiteatro vuoto e il fluire dell'anima/vento di Penelope accompagna un sorprendente viaggio tra mito e realtà, in cui s'incrociano i destini di esseri attuali e non contemporanei in un tempo di smarrimento. Ulisse incrocia personaggi singolari come Pitagora (Domenico Pantano) e il musicista greco (Alexandros Hahalis) che vuole riunire le terre calabre della Magna Grecia con la madrepatria, Peppina, la donna dei gabbiani e, in un accampamento di migranti, un griot dalla voce celestiale (Badarat Sat) che sottolinea l’essenza prismatica di una Calabria abitata da molti popoli venuti dal mare, che si sono succeduti e molto spesso amalgamati.

Una contro/narrazione che supera il pregiudizio e rivela una terra dalla natura incontaminata e mistica, in cui lo straniero risorge nel cuore delle sue origini.

(Mo.Sa.)