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Intervista a Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte

13-06-2023 Monica Sardelli Reading time: 12 minutes

Servizi, fondi, eventi alla base delle attività di Film Commission Torino Piemonte

Il Piemonte si conferma un territorio con una forte vocazione al cinema: il bilancio 2022 parla infatti di 217 produzioni realizzate sul territorio, oltre 1.000 giornate di riprese, una media di 3 set attivi al giorno, 58 progetti sostenuti attraverso i bandi della Film Commission.

D’altra parte è nel suo capoluogo, a Torino, che nascevano i primi grandi kolossal (Cabiria, capolavoro del muto di Giovanni Pastrone, alla vigilia della grande guerra diede lustro all’industria cinematografica subalpina). Sempre qui ha sede, da 23 anni, la stessa età della Film Commission, il Museo Nazionale del Cinema.

Se il 2022 ha dunque confermato grandi numeri, il 2023 parte con i 12 milioni di fondi europei stanziati per il triennio e consistenti aumenti di dotazione per i bandi annuali: il film fund della Regione ha quest’anno un budget di 4 milioni di euro, più che quadruplicato rispetto allo scorso anno; i bandi per documentari e cortometraggi continuano a garantire sostegno a due generi che stanno molto a cuore alla film commission; il fondo dedicato allo sviluppo vede da quest’anno il coinvolgimento di Fondazione Compagnia di San Paolo e un budget di 700mila euro per il biennio 2023/24.

Il Piemonte del cinema, un territorio che assume una posizione di primo piano nel panorama internazionale, tra i più attivi a livello nazionale si muove su tre linee che si intersecano tra loro: servizi, fondi, eventi – spiega il direttore di FCTP Paolo Manera. – Questo significa che, indipendentemente dal genere o formato, le produzioni che arrivano in Piemonte in qualunque momento trovano tutto quel che serve per sviluppare il proprio progetto; trovano nei fondi non solo il “carburante” ma anche e soprattutto un elemento di indirizzo verso un certo tipo di progetti, internazionali e sostenibili, capaci di trovare co-finanziatori e distributori e di lavorare in squadra; gli eventi infine sono appuntamenti strutturati nel tempo che fanno da cassa di risonanza su alcuni temi che stanno a cuore al sistema cine-audiovisivo regionale.

Perché le produzioni dovrebbero scegliere il Piemonte? Quali i punti di forza della Film Commission?

I progetti piccoli hanno permesso all’intera filiera di crescere e confrontandosi con le grandi produzioni

Backstage di The King's Man - Le origini

Si gira in Piemonte per una serie di ragioni in cui sicuramente gioca un ruolo importante la grande ecletticità delle location, per cui in uno spazio relativamente piccolo si passa dai capolavori barocchi alla zona post industriale ad aree più moderne, alla natura, con punti di grande respiro paesaggistico che vanno dall’alta montagna alle colline, al distretto dei laghi.

Torino poi è una città talmente variegata da poter essere utilizzata anche per interpretare altri luoghi: negli anni è stata Roma, Parigi, Milano, Sarajevo, San Pietroburgo etc. (ci si riferisce alle tante produzioni in cui Torino si è travestita da altre città: è stata ad esempio la Sarajevo assediata per Venuto al mondo, la Russia per The King's Man - Le Origini o per Guerra e Pace, i suoi palazzi hanno sostituito tante volte i luoghi romani del potere ne Il divo, Benvenuto Presidente e Bentornato Presidente n.d.r.).

Ma c’è di più. I progetti più piccoli e indipendenti fungono da palestra di formazione che permette all’intera filiera di crescere e contemporaneamente di interagire con le grandi produzioni. Negli anni si è creata dunque una sorta di osmosi tra due mondi che fino a pochi anni fa procedevano in parallelo per poi avvicinarsi sempre di più fino a intersecarsi. Questa è una caratteristica del Piemonte: disporre non soltanto della varietà delle location, ma anche di una categoria di professionisti preparati a qualunque livello.

I fondi fanno da stimolo per alzare il livello di internazionalizzazione delle opere e creare occupazione

Inoltre, se da un lato ci siamo resi accoglienti e siamo stati capaci di seguire con i nostri servizi più di 200 produzioni all’anno che vanno dalla grandissima opera internazionale alla serie tv, ai documentari, ai format tv, agli spot, ai progetti più sperimentali e contemporanei come il VR, dall’altro con i fondi ci impegniamo a finanziare progetti più qualificati, internazionali, ecosostenibili e capaci di produrre effetti positivi sull’occupazione.

Gli eventi con focus su un nuovo cinema

Infine ci sono gli incontri, come la settimana del Torino Film Industry, una sinergia tra FC, Short Film Market, Torino Film Lab con focus sul nuovo cinema, i nuovi talenti, documentari, cortometraggi, opere prime e seconde, serie tv più sperimentali, opere internazionali e un’attenzione ai giovanissimi che iniziano ad affacciarsi su questo mondo ed hanno uno spazio per confrontarsi con grandi realtà come Netflix, Rai etc.

Sicuramente pesano i finanziamenti, ma la presenza costante di produzioni di livello internazionale (Fast X ) indica che c’è qualcosa in più…

Il Piemonte un territorio “production friendly”

Una scena adrenalinica di Fast X, girato a Torino

Fast X è il caso eloquente di una produzione che ha trovato in Piemonte il combinato disposto di luoghi adatti e facilità di gestione e fruizione (qui tutte le location di Fast X).

La Film Commission ha lavorato assieme agli assessorati, agli uffici competenti e alle attività commerciali per avviare una macchina produttiva complicatissima come quella di Fast & Furious in città proprio nel momento in cui si rianimava dopo l’emergenza pandemica (a maggio 2021 si concentravano a Torino il Salone del Libro, Eurovision Song Contest, il Festival dell’economia, il passaggio del Giro d’Italia). Torino si è così dimostrata capace di gestire ospitalità e aspetti logistici e mettere a disposizione della produzione personale locale altamente qualificato e professionale.

Nel 2020 ci si preparava a celebrare il ventennale della Film Commission con una serie di eventi, tra cui una mostra itinerante sui luoghi dei film che hanno fatto la storia del cinema. Sappiamo tutti come è andata a finire…

Il 2020 è stato l’anno del ventennale della Film Commission

La mostra "Girando per Torino" una delle iniziative del ventennale di FCTP

Il 2020 è stato beffardo perché avevamo in programma grandi eventi pubblici legati al ventennale della FC, ma paradossalmente, a differenza di settori che si sono fermati, cinema e audiovisivo hanno conosciuto una stagione di grande vitalità. Nei due mesi di chiusura siamo stati in contatto continuo con il resto d’Italia e del mondo per cercare di capire insieme cosa stava succedendo e come potevamo reagire. Il mercato ha risposto con un boom di produzioni in cui i luoghi della cultura sono diventati un set a cielo aperto approfittando anche delle città vuote creando occasioni di lavoro anche per chi normalmente lavorava in altri settori come musica e teatro.

Abbiamo poi collaborato con le sale per aiutarle nella ripartenza e le arene estive, quell’anno, hanno avuto un grande successo.

Un numero così alto di produzioni potrebbe essere visto come un’invasione fastidiosa da parte dei residenti?

Prima “Elisa” e poi “Lidia”: due casi scuola di cineturismo

Matilda De Angelis e Eduardo Scarpetta, tra gli interpreti di La legge di Lidia Poët

Al contrario! Da queste parti il cinema gode di grande stima e affetto, le produzioni non sono quasi mai viste come un fastidio, e questo è dovuto anche al fatto che noi comunichiamo tantissimo, cercando di spiegare che dietro ad ogni produzione c’è una dimensione economica. L’intero processo viene raccontato attraverso i giornali e i social per far capire che dietro alla macchina produttiva non c’è solo l’attore famoso, ma anche e soprattutto il coinvolgimento dei locali, un indotto (alberghi, ristoranti) e, non ultimo, il ritorno di immagine per il territorio.

Il Piemonte è senz’altro un caso studio di “cineturismo”. Agli storici successi di “Elisa” si è aggiunto recentemente un altro nome femminile “Lidia” da cui sono nati percorsi turistici e tour anche in costume sui luoghi delle riprese (il riferimento è a due noti personaggi seriali femminili: Elisa di Rivombrosa, serie in costume del 2003, caso eclatante di cineturismo per il boom di visitatori sui suoi set e, a distanza di 20 anni, Lidia Poët, girata a Torino n.d.r.). Questo aspetto contribuisce ad una percezione positiva attorno a questo lavoro.

Una così ricca quantità di produzioni avrà sicuramente qualche aneddoto curioso…

Situazioni divertenti da “eccesso di set”

In assoluto i set più colorati e coloriti sono stati i tre film bollywoodiani girati durante il picco pandemico di ottobre 2021, quando si diffondeva proprio la ‘variante indiana’ del Covid. Il set prevedeva 75 persone dall’India e tantissime location diverse, con scene di ballo con adulti, anziani, bambini. Una situazione potenzialmente complicatissima, in cui convivevano culture, persone, mondi completamente diversi che lavoravano assieme in piena pandemia.

Un altro aneddoto serve a rendere l’idea di quanto fosse caotica una situazione di compresenza di tanti set: lo scorso autunno si girava contemporaneamente 9 produzioni, la sede della FC traboccava di gente, di costumi, scenografie, comparse, ed anche la città era piena: una troupe che girava con la telecamera su una barca nel Po si vide entrare in scena un’altra barca, con un’altra telecamera: era di un’altra produzione!

A proposito di boom di set, nel dichiarare in conferenza stampa la propria soddisfazione per essere a Torino, un attore italiano aveva confessato che c’erano talmente tante produzioni in città che gli era capitato di finire sul set sbagliato.

In un'altra occasione, nell’ultima scena di un film, entrarono in campo alcune persone che stavano facendo un picnic e l’attrice stessa, in abiti di scena, dovette chiedere di smettere per permettere loro di ultimare le riprese…

Questi aneddoti sembrerebbero suggerire che è il caso di allargare la possibilità di scelta della location?

Grazie alle produzioni le location possono avere una “seconda vita”

Lavanderia a Vapore, ex manicomio di Collegno. Ph: Beppe Giardino

La FC ha Iniziato anni fa un progetto che si chiama “rete regionale” che prevede una serie di accordi con i Comuni (al momento più di 100 in tutte le province) che ha permesso di allargare la banca dati delle location a nostra disposizione. In queste occasioni ci capita di scoprire luoghi pazzeschi!

Capita a volte che le produzioni stesse contribuiscano a loro spese a mettere in sicurezza le location che vorrebbero utilizzare: è capitato per alcune ex fabbriche, spazi industriali. Ad esempio ci accordammo con una produzione che girava all’ex manicomio di Collegno affinché il lavoro scenografico venisse donato per un percorso espositivo dando una nuova vita alla struttura.

(Monica Sardelli)