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Cortellesi, Riondino, Buy, Marcorè: debutti eccellenti dietro la macchina da presa

31-10-2023 Reading time: 4 minutes

Tante le opere prime di interpreti popolari del cinema italiano che hanno deciso di debuttare dietro la macchina da presa e presentare le proprie opere alla Festa del Cinema di Roma.

Paola Cortellesi, premio del pubblico, il premio speciale della giuria e la menzione speciale alla miglior opera prima, nella sezione competitiva "Progressive cinema - visioni per il mondo di domani", inserisce C’è ancora domani – storia di una famiglia patriarcale e maschilista e il tentativo della protagonista di sovvertire questo sistema così consolidato nella società – in una Roma popolare, quella del quartiere Testaccio del dopoguerra, con ambienti ricreati anche a Cinecittà. L’effetto, aiutato anche dalla scelta di girare in bianco e nero, è quello di un film che ricorda il neorealismo, e il pubblico ha dimostrato di apprezzare anche in sala.

Il debutto dietro la macchina da presa di Michele Riondino, Palazzina LAF, è invece un film di denuncia, ambientato nella sua città, Taranto alla fine degli anni Novanta. Una storia vera e poco nota legata all’ex Ilva, il controverso impianto siderurgico che, se da un lato ha dato lavoro a tantissime persone, compreso il padre di Riondino, dall’altro ha creato enormi problemi di natura ambientale per il quale pagano ancora le conseguenze in termini di salute generazioni di suoi concittadini. Prodotto da Palomar, Rai Cinema, Paprika Films e Bim con il supporto di Apulia Film Commission, Palazzina LAF è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione "Grand Public" e sarà al cinema dal 30 novembre.

“Grand Public” ha ospitato anche l’opera prima di Margherita Buy, Volare, prodotta da Kavac, Maremosso, IBC Movie, Tenderstories, Rai Cinema, e girato a Roma. Racconta l’irrazionale e umana paura di volare di AnnaBì, un’attrice di talento che potrebbe aspirare al successo internazionale se salisse su un aereo per la Korea. L’opera sarà nelle sale nel 2024.

 

Non è stato proiettato nella recente manifestazione di Roma, ma sarà presentato fuori concorso in anteprima mondiale al Festival du Film Italien de Villerupt (27 ottobre - 12 novembre) il primo film da regista di Neri Marcorè dal titolo Zamora. Prodotto da Pepito Produzioni, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, il film è stato girato a Torino e Milano.

La storia di Zamora ci riporta agli Anni ‘60. Walter Vismara (Alberto Paradossi) è un contabile provinciale molto ordinato e rigoroso di una fabbrichetta di Vigevano. Ogni dettaglio è curato da questo ragazzone che vive ancora con i suoi genitori. Ma la sua piccola vita viene sconvolta quando di punto in bianco il titolare (Antonio Catania) chiude bottega e il Vismara si ritrova a lavorare a Milano nella moderna azienda del dinamico cavaliere Amilcare Tosetto (Giovanni Storti), ossessionato dal calcio. L’imprenditore, infatti, organizza una sfida annuale tra i suoi dipendenti scapoli contro ammogliati. Gli allenamenti sono obbligatori, pena l’ammonimento. Walter odia il calcio ma per disperazione sceglie di giocare in porta. Si rivela un vero e proprio colabrodo, esattamente l’opposto di Zamora come lo chiama sarcasticamente un collega riferendosi al famoso portiere spagnolo degli anni ’30. Per una serie di vicissitudini, Walter decide a un certo punto di ingaggiare Giorgio (Neri Marcorè) un ex- grande portiere sprofondato nell’alcool...

(Mo.Sa.)