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Valeria Golino e Goliarda Sapienza: l’Arte della gioia, femminile e immorale

22-05-2024 Carmen Diotaiuti Reading time: 8 minutes

CANNES – Un femminile oltre gli archetipi, immorale, nel senso di non conforme alla morale corrente, scomodo, difettoso, marcatamente vitale. E' questa l'esaltante immagine dei personaggi femminili de L’arte della gioia, la bella serie Sky Original che Valeria Golino ha tratto dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza, per diverso tempo rifiutato dalle case editrici italiane e oggi un caso letterario, presentata in anteprima mondiale a Cannes e in arrivo nelle sale in due parti, dal 30 maggio e poi dal 13 giugno. “Tutti i personaggi femminili del libro sono molto complicati, fuori dagli archetipi in un libro che gioca con gli archetipi in continuazione -  sottolinea Valeria Golino - Modesta è un unicum nella letteratura italiana. È oltre la modernità, è già più avanti di noi anche in questo momento. Nei primi anni del '900 combatte sola, guidata dal suo istinto, una battaglia che tutte le donne continuano a intraprendere molti anni dopo. La sua battaglia è innanzitutto un percorso di presa di coscienza del ruolo della donna, guidato da un’insaziabile sete di libertà. La forza del suo personaggio non deriva soltanto dalla sua spinta ad autodeterminarsi, ma proprio dalla sua capacità di esplorare i propri desideri a discapito e a prescindere dalla morale condivisa, dai pregiudizi e dai ricatti che la mettono costantemente alla prova. E lo fa rompendo ogni recinto e plasmando la società che la circonda". 

L'arte della gioia racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900, Modesta, nata da una famiglia povera in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.

"Mi piaceva poter tracciare un femminile con tutti i grandi difetti che si danno agli uomini. I grandi difetti degli antieroi, che sono poi quelli che si ricordano del personaggio. Come, ad esempio, il fatto che Modesta è del tutto priva del senso di colpa”, aggiunge Valeria Golino che rispetto alla corretta rappresentazione del corpo femminile sullo schermo, tema parecchio dibattuto negli ultimi tempi: “Non c’è un modo giusto o sbagliato di raccontare il corpo femminile, il punto è se quel modo è giusto nel contesto che in cui lo si sta raccontando”.

L’arte della gioia, dal libro alla serie

“Ho avuto un rapporto col libro diverso ogni volta che l’ho preso in mano”, ha detto Valeria Golino che oltre che la regia ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo. “La prima volta da lettrice mi ha turbato la sua scabrosità, ho avuto un approccio totalmente emotivo. Reagivo a tutta una serie di fatti tersi di eros, anche a tratti morboso, di scabrosità. Mi è piaciuto ma ero anche turbata, non lo sentivo simile a me. Poi l’ho letto una seconda volta e poi ancora una volta ancora quando Viola Prestieri ne ha preso i diritti e si è rivolta a me.

All'inizio pensavo di farne un film, per sei mesi abbiamo cercato di concentrare tutto quello che succede nel libro. Ma siamo ripetutamente cadute, abbiamo capito che avremmo dovuto perdere troppe cose, e così abbiamo deciso di farne una serie, che rappresenta solo sulla prima parte di quello che accade nel libro".

Valeria Golino e Goliarda Sapienza: l'incontro sul set di Citto Maselli

La serie Sky Original, è presentata nella selezione ufficiale di Cannes a 100 anni dalla nascita della scrittrice siciliana, che Valeria Golino ha avuto modo di conoscere realmente sul set di Storia d’amore di Citto Maselli: “Avevo lavorato con Goliarda sul film Maselli, lei era stata la mia coach di linguaggio e dizione. Ero davvero giovane all’epoca, avevo solo 18 anni, avevamo un rapporto molto affettuoso perché lei era affettuosa con me e io ricambiavo, ma ero troppo piccola e distratta per capire chi fosse veramente. L’ho incontrata per due o tre mesi, e so che mi ha veramente aiutata nel mio lavoro. Mi sarei dovuto interessare di più a lei, se solo avessi saputo il suo essere una mente così originale e bella… ho perso un’occasione!

L’arte della gioia, location e cast

Girato in buona parte a Catania (guarda la scheda con li luoghi della serie), nel cast Tecla Insolia (La bambina che non voleva cantare, 5 minuti prima) interpreta la giovanissima Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa, che a proposito dell’esperienza sul set con Valeria Golino rivela che si è creato un rapporto simbiotico. "In Modesta rivedevo molto di Valeria, mi sono lasciata compeltamente guidare. Modesta è una tabula rasa, non conosce nulla, e quindi non conoscendo il limite non si pone limiti".

Jasmine Trinca è Madre Leonora, Superiora del convento in cui Modesta viene accoltabambina, e del suo personaggio evidenzia come sia lo specchio della protagonista: “Madre Eleonora è un vero specchio di Modesta, e Modesta lo è per lei. Mi auguro che questo film possa svelare agli uomini un’altra possibilità, un altro orizzonte, e dare alle spettatrici della mia età e oltre la possibilità di guardare  come Leonora guarda all’impossibilità di non autorizzarsi al desiderio di Modesta".

Guido Caprino interpreta Carmine, l'uomo che gestisce le terre della villa dei Brandiforti: “Sul set è quasi sempre di cattivo umore – dice Valeria Golino - ma poi dà i risultati che dà. Ha un’intelligenza intuitiva fortissima, con lui non c’era mai niente da dire”.

Nel cast anche Alma Noce nei panni di Beatrice, la più giovane della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, “una fuoriclasse", la definisce Valeria Golino. "La sua incredibile imprevedibilità è imprevedibile. Mentre scrivevamo i dialoghi il pensiero arrivava sempre lei. Una volta finito non ne ero più convinta, mi sembrava troppo giovane e molto dentro il corpo,per il personaggio.  Ma lei ha insistito e insistito nel volerare il provino a tutti i costi, ed era perfetta”.

L’Arte della Gioia è stata realizzata con il sostegno della Regione Siciliana - Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo - Sicilia Film Commission e del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

 

(Carmen Diotaiuti)