Compie 90 anni un’icona del cinema italiano, Sophia Loren. Nata a Roma il 20 settembre 1934 trascorse la sua infanzia a Pozzuoli in povertà. La madre, a cui i genitori avevano impedito una carriera a Hollywood, riversò nella figlia Sofia tutte le sue ambizioni, per questa ragione la riportò a Roma dove tentò la fortuna a Cinecittà e partecipò a diversi concorsi di bellezza.
Esordì nei fotoromanzi come Sofia Lazzaro e poi come comparsa al cinema. Nel 1951 la notò il produttore e suo futuro marito Carlo Ponti.
Il primo ruolo da protagonista arrivò con Africa sotto i mari di Giovanni Roccardi (1953) accanto a Steve Barclay, una produzione internazionale targata Titanus in cui le venne imposto l’”esotico” nome d’arte Sophia Loren. Gli anni Cinquanta le spianarono la strada verso Hollywood. La consacrazione internazionale avvenne infatti nel 1954, con 10 film all’attivo tra cui il memorabile L’oro di Napoli di Vittorio De Sica, film a episodi in cui figurano le interpretazioni, tra gli altri, di Totò, Eduardo De Filippo, Tina Pica e lo stesso De Sica. Fu proprio quest’ultimo a guidarla verso l’Oscar pochi anni dopo con La ciociara (1960), in cui interpreta la vedova Cesira che assieme alla figlia adolescente lascia una Roma ferita dai bombardamenti per rifugiarsi al paese di origine in Ciociaria.
Sophia ha lavorato con i maggiori registi italiani e internazionali: Federico Fellini, Vittorio De Sica, Dino Risi, Francesco Rosi, Renato Castellani, Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Ettore Scola, Lina Wertmüller, Charlie Chaplin, Sidney Lumet, Martin Ritt, George Cukor, Henry Hathaway, Robert Altman distinguendosi in ruoli sia drammatici che leggeri. Ha inoltre recitato accanto a celebrità del calibro di Marlon Brando, Charlton Heston, Cary Grant, John Wayne, Clark Gable, Burt Lancaster, Paul Newman, Richard Burton, Gregory Peck, Frank Sinatra, William Holden.
Tuttavia, resta indimenticabile il sodalizio con Marcello Mastroianni, suo partner cinematografico in 14 film e con il quale ha reso memorabili tante pellicole. In Matrimonio all’italiana (1964) De Sica volle la Loren nel ruolo di Filumena Marturano, celebre eroina di Eduardo: impossibile per gli estimatori non riconoscere l’iconica piazza del Gesù Nuovo, a Napoli, dove affaccia il palazzo in cui vive Domenico Soriano, impertinente donnaiolo interpretato da Mastroianni. Ieri oggi e domani (Vittorio De Sica, 1963), premio Oscar come miglior film straniero nel 1965, entrò nella storia del cinema per la scena dello spogliarello con tanto di ululato del bramoso Mastroianni sulle note di Abat jour. In Una giornata particolare (1977), ambientato in un condominio romano durante la visita di Hitler del 1938, Ettore Scola ritagliò per i due attori gli intensi ruoli di una casalinga infelice e di un omosessuale perseguitato dal regime.
L’Oscar, che arrivò nel 1962 come miglior attrice ne La ciociara (ne ha ricevuto anche uno alla carriera nel 1991) è il più prestigioso degli innumerevoli riconoscimenti di cui è disseminata la sua storia di attrice tra Golden Globe, BAFTA, David di Donatello, Coppa Volpi a Venezia etc. Porta il suo nome anche una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame.
L’ultima interpretazione nel 2020 in La vita davanti a sé, diretta dal figlio Edoardo Ponti, le è valso il David di Donatello come miglior attrice.
Per festeggiare i primi 90 anni della Sophia nazionale sono state organizzate numerose iniziative: la Mostra del Cinema di Venezia appena conclusasi ha celebrato la diva con la proiezione della versione restaurata a cura di Cinecittà e Filmauro di L’oro di Napoli (Vittorio De Sica, 1954). Un murales che ritrae la diva davanti alla sua casa d’infanzia inaugurato il 20 settembre davanti all’abitazione in cui è cresciuta in via Solfatara 5 a Pozzuoli, a pochi passi dall’anfiteatro Flavio. A Napoli dal 5 all’8 ottobre a Palazzo Reale la Regione Campania ha promosso una retrospettiva e proiezioni speciali.
Il 20 settembre, inoltre, il Ministero della Cultura, Cinecittà e l’Archivio Luce rendono omaggio a Sophia Loren con un evento speciale strettamente privato al The Space Cinema Moderno di Roma. il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia hanno consegnato alla stella italiana tra le più brillanti di sempre la prima “Chiave di Cinecittà”, a lei dedicata. Nella sua Roma natia, un riconoscimento al suo eccezionale contributo alla cinematografia mondiale.
Alla diva dal singolare talento e dal fascino irresistibile che con le sue interpretazioni ha scritto la storia della settima arte, la prima “Chiave di Cinecittà”, un omaggio dagli Studi simbolo dell’eccellenza del sistema cinematografico italiano, dove ha preso il via la sua straordinaria carriera.
Un riconoscimento che sottolinea il grande carisma e la versatilità di un’artista che con il suo esempio ha raccontato al mondo l’immagine dell’Italia più bella.
(Monica Sardelli)