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Rapporto Anica: l’Industria audiovisiva tra cambiamenti e richiesta di certezze

10-04-2019 Reading time: 2 minutes

È stato presentato oggi il primo Rapporto ‘Cinema e Audiovisivo: l’impatto per l’occupazione e la crescita in Italia’, del Centro Studi di Confindustria per Anica. Il rapporto ha evidenziato un settore fortemente integrato, in cui operano tante professioni, che ha subìto, al pari dell’economia globale, due recessioni tra il 2008 e il 2014, influendo sulla quota di mercato. Tra il 2006 e il 2018, infatti, l’Italia ha quasi dimezzato la quota sul valore aggiunto globale del settore, passando dal 4% al 2,3%, perdendo, contestualmente, due posizioni nella classifica mondiale (dal 7° al 9° posto a vantaggio di mercati in forte crescita come Cina e India).

Dalla ricerca è emerso che per ogni euro di domanda aggiuntiva di servizi audiovisivi in Italia si attivano 1,98 euro di maggiore produzione di cui si avvantaggia tutta l’economia. Un dato positivo nel momento in cui lo si confronta con altri settori e in cui si evidenzia che l’audiovisivo è secondo alle sole costruzioni. Altro dato emerso dal rapporto riguarda l’occupazione. I posti di lavoro complessivi generati da Cinema, Audiovisivo, Broadcasting sono 173mila di cui 61mila diretti e 112mila relativi alle filiere connesse. Il comparto occupa inoltre, in misura superiore alla media nazionale, donne (39% rispetto alla media del 36%) e giovani (77% under 50 contro una media nazionale del 73%, con un picco nel settore della produzione dove un quarto degli occupati ha meno di 30 anni).

I trend, ha commentato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenuto all’evento, evidenziano momenti di difficoltà ma anche grande entusiasmo. Se lo spirito nazionale si esprime al meglio nei settori che richiedono capacità creativa e una commistione virtuosa tra diverse competenze come il comparto audiovisivo, il contesto internazionale presenta senz’altro criticità ma anche opportunità. Le problematiche del comparto evidenziate nel rapporto consentono al governo di valutare strategie di intervento, stando attenti a non frenare l’innovazione e a valorizzare l’intera filiera. Il governo, ha annunciato il Presidente del Consiglio, sta già lavorando con il Mibac e il Mise all’aggiornamento del quadro normativo del settore.