Con le sale chiuse dall’8 marzo e le aperture previste a data da destinarsi, i festival rimandati o che si reinventano online, si cercano nuove soluzioni per garantire al pubblico la magia del grande schermo. Perché è vero che in questo periodo si sta assistendo alla rivincita dello streaming e molti film pur di uscire hanno deciso di saltare la finestra “theatrical”, ma la voglia di sala resta e così si sperimenta un ritorno agli anni Cinquanta, a partire dagli Stati Uniti dove i drive-in stanno riaprendo i cancelli un po’ ovunque. Il ricorso a questa modalità di fruizione è una delle ipotesi su cui si sta discutendo da alcune settimane anche in Italia come modalità di proiezione che garantisce la distanza tra gli spettatori. Questa forma di fruizione non ha mai avuto grande successo nel nostro paese, e attualmente si contano pochissimi impianti aperti tutto l’anno, e qualche apertura stagionale estiva. Tuttavia nell’attuale situazione, il drive-in sembrerebbe la soluzione migliore per riaprire le sale. La Cineteca di Bologna sta pensando di trasformare quest’anno Il Cinema in piazza Maggiore, una delle iniziative dell'estate bolognese, in un drive-in. Potrebbe dunque tornare di moda lo storico spazio di Casal Palocco a Roma, dove nel 1957 fu inaugurato il primo drive in d’Europa.