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A casa tutti bene: l'esordio alle serie TV di Muccino

15-12-2021 Reading time: 6 minutes

Dopo Sorrentino, Guadagnino e Bellocchio, la sfida del formato seriale ammalia un altro degli autori del nostro cinema, Gabriele Muccino, che riprende il suo omonimo film del 2018, A casa tutti bene, per realizzarne una serie in otto puntate, che va in onda su Sky nel periodo natalizio, a partire dal 20 dicembre. Un family drama, prodotto da Sky e Marco Belardi per Lotus Production e che ha già un distributore internazionale (Beta film) , di cui è stata annunciata la seconda stagione, che porta sempre la firma di Muccino e a cui il regista sta lavorando. “Mi sono preso l’ambizione di fare una serie che avesse lo stesso standard qualitativo e di narrazione linguistica del film”, sottolinea il regista che ci tiene a rimarcare il carattere fortemente cinematografico del suo primo progetto per la TV. “Nel passaggio alla serie mi sono imposto di non cambiare linguaggio - sottolinea - di non attenuare gli spigoli, di non placare le tensioni né la sgradevolezza dell’essere e del suo stare al mondo”.

A casa tutti bene - La serie ritrova gli stessi personaggi del film originario (con qualche new entry): la grande agiata famiglia dei Ristuccia e i loro parenti più indigenti, i Mariani, che vengono tutti interpretati da attori differenti rispetto al film, in parte poco conosciuti. Una famiglia allargata tenuta insieme da un equilibrio precario e solo di facciata; un nucleo disfunzionale, pieno di finzioni, in cui covano segreti, rancori mai sopiti e tensioni a fior di pelle, sempre sul punto di esplodere in un incontrollabile e irreversibile effetto domino. “L’idea di realizzare una serie – rivela Muccino - mi è venuta in mente già mentre stavo girando il film. Ho pensato che A casa tutti bene avesse personaggi così forti e carichi di vita che il racconto aveva bisogno di continuare. Ho dovuto cambiare il cast per la difficoltà di avere quegli stessi attori per così tanto tempo nuovamente sul set, ma nello scegliere i nuovi interpreti ho cercato le stesse coordinate di atteggiamento e il medesimo modo di stare alla vita dei personaggi del film originario”. 

Sul set da inizio marzo, per diciotto settimane e in piena pandemia, il racconto di A casa tutti bene - la serie abbandona l'isola di Ischia, dove era ambientato il film, per seguire le vicende dei protagonisti tra Roma, sede del rinomato ristorante di famiglia, il San Pietro, e l’Argentario, dove i Ristuccia hanno sia una villa estiva dove erano soliti in passato trascorrere le vacanze, che il cimitero di famiglia. In particolare, le riprese hanno coinvolto Orbetello e alcune location private ad Ansedonia. Alcune scene sono state girate anche a Bagni di Tivoli e in Sardegna, dove il primogenito dei Ristuccia, senza consultare nessuno, decide di investire parte dei soldi del ristorante di famiglia per aprire una sua ambiziosa attività. “Nella ricerca delle location abbiamo puntato il più possibile a proporre location inedite e realistiche, sia per quanto riguarda l’ambiente che la collocazione geografica, rimanendo sempre fedeli a ciò che era descritto in sceneggiatura”, sottolinea il location manager Francesco Gaudiano. “Roma e l’Argentario sono i protagonisti assoluti della storia e per entrambe ci siamo attenuti esattamente alle indicazioni di Gabriele nell’esaltare la bellezza dei luoghi, accentuando così ancor di più il contrasto con i segreti oscuri della famiglia Ristuccia”.

“Nella serie - aggiunge Muccino - non c’è quella claustrofobia così stretta dell’isola in cui si ritrovano bloccati per tre giorni i personaggi del film. Qui c’è tutto lo spazio e il movimento che consente di poter esplorare a fondo ciascun personaggio, i suoi sentimenti, le spinte propulsive, i traumi e le gelosie, il background e i buchi affettivi che spiegano il perché del suo agire. In generale, con l'avvento delle serie di alta qualità stiamo velocemente transitando verso una nuova era per il cinema, un po’ come avvenuto nel passaggio dal muto al sonoro". 

A fare da fil rouge al racconto una novità che si innesta sull’impianto narrativo, l’elemento del crime e del noir sfruttato per tenere alta la tensione narrativa tra gli episodi. Un elemento inusuale anche per lo stesso regista, che rivela: "Ho sempre avuto una certa attrazione verso l’oscuro ma poi mi sono tenuto, per vari motivi, nelle zone che non travalicano il nero. Ritengo il crime, però, interessante perchè apre  una frontiera, porta a entrare in quel labirinto mentale di chi subisce o esercita quell’esercizio assoluto di potere che si ha su un’altra vita, togliendola. Un istinto primordiale: la storia stessa dell'evoluzione umana è fatta di omicidi; l’uomo per sopravvivere non può che uccidere quello da cui sarebbe ucciso". 

Nel cast Francesco Acquaroli, Laura Adriani, Valerio Aprea, Euridice Axen, Maria Chiara Centorami, Silvia D’amico, Mariana Falace, Antonio Folletto, Federico Ielapi, Simone Liberati, Milena Mancini, Sveva Mariani, Emma Marrone, Francesco Martino, Alessio Moneta, Laura Morante, Francesco Scianna, Paola Sotgiu. La sigla della serie è di Jovanotti. 

Scopri di più sulle location nella SCHEDA DEL FILM sul nostro sito. 

 

(Carmen Diotaiuti)