Al debutto dal 18 marzo su Sky Atlantic e in streaming su Now Il re è tra i primi prison drama girati in Italia, con Luca Zingaretti nei panni dell’implacabile direttore di un carcere di frontiera, sovrano assoluto di una struttura – il San Michele – in cui nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono unicamente dal suo giudizio. Accanto a lui, nel cast, Bruno Testori, Isabella Ragonese, Anna Bonaiuto, Barbora Bobulova, Giorgio Colangeli.
La produzione Sky Studios con Lorenzo Mieli per The Apartment e con Wildside, entrambe società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Zocotoco, si compone di 8 episodi, diretti da Giuseppe Gagliardi (dietro la macchina da presa della trilogia 1992, 1993 e 1994 e di Non uccidere). Il soggetto di serie è di Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini, Massimo Reale, Davide Serino. La sceneggiatura è di Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini, Davide Serino.
La serie è stata girata in primavera e estate 2021 a Roma, Torino, Civitavecchia e Trieste. Le riprese torinesi si sono svolte con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte interamente presso il Carcere Le Nuove (ora sede di un museo) per sei settimane, tra giugno e luglio 2021, a cui vanno aggiunte ulteriori 6 settimane di preparazione per la creazione e l’allestimento del set. A Civitavecchia si è girato nell’ex carcere.
“Trattandosi di un genere inedito in Italia, per noi era importante portare avanti un racconto di genere, quindi pop, ma fortemente ancorato alla società e alla cultura italiana. Nell’ottica di tenere teso questo filo, abbiamo girato Il Re in due carceri vere, ora in disuso: il carcere di Civitavecchia e il carcere di Torino, oggi museo. Tenere in equilibrio questo doppio binario di toni e regia non è stato facile ma Giuseppe è stato in grado di gestirlo al meglio con il supporto di un grande lavoro di squadra” ha dichiarato Lorenzo Mieli CEO di The Apartment.
Tra le altre location, negli esterni compaiono Trieste, Melara, piazza Oberdan, il canale Ponterosso, il Caffè San Marco e soprattutto il Porto Vecchio, e Muggia Vecchia, attorno alla basilica medievale.
SINOSSI
Il San Michele è un carcere di frontiera dove il direttore Bruno Testori applica la sua personale idea di giustizia: la legge dello Stato qui dentro non esiste, perché la legge è lui. Spietato con chi lo merita ma anche all’occorrenza misericordioso, Bruno si identifica nelle biografie deragliate dei detenuti, perché lui stesso, per primo, è un uomo spezzato dalla vita. Un duplice omicidio – prima quello del comandante e suo migliore amico, poi quello di un ergastolano, principale alleato di Bruno tra i detenuti – mette a repentaglio il suo dominio e rischia di portare alla luce il cancro che si annida nelle pieghe del regno.
(Mo.Sa)