Sono terminate le riprese di Lubo, il nuovo film di Giorgio Diritti con Frank Rogowski, Christophe Sermet e Valentina Bellè, tratto dal romanzo Il seminatore di Mario Cavatore edito da Einaudi. Il soggetto del film è stato scritto dallo stesso Diritti con Fredo Valla e Tania Pedroni e la sceneggiatura da Diritti e Valla.
Le riprese sono durate 9 settimane tra Alto Adige, Provincia autonoma di Trento, Svizzera e Piemonte. Quattro delle nove settimane di riprese si sono svolte ad ottobre in Piemonte tra i comuni di Acqui Terme, Ameno, Baveno, Cannobio, Domodossola, Miasino, Orta San Giulio, Ponte Ribellasca, Re, Stresa, Verbania, Cannero, Oggebbio, Trarego Viggiona e Arona.
Il film è una coproduzione italo-svizzera Indiana Production, Aranciafilm con Rai Cinema, Hugofilm Features e Proxima Milano, in collaborazione con RSI Radiotelevisione Svizzera SRG/SSR, con il sostegno di Direzione generale Cinema e audiovisivo MiC, Ufficio federale della cultura Svizzera Zürcher Filmstiftung IDM, Film Commission Südtirol, Film Commission Torino Piemonte e Trentino Film Commission, con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2 - bando "Piemonte Film TV Fund" e il finanziamento alla produzione di IDM Film Fund.
La produzione esecutiva è a cura di Indiana Production S.p.A. e sarà distribuito in Italia da 01 Distribution.
Svizzera: nell’inverno del 1939, Lubo un giovane Jenisch (etnia nomade) è chiamato a prestare servizio militare nell’esercito svizzero a difesa del confine. Lì lo raggiunge il cugino, e gli racconta che i gendarmi hanno preso i suoi figli. Li hanno strappati ai genitori perché sono figli di girovaghi, zingari, attenendosi al programma di rieducazione nazionale della Kinder der Landstrasse, un’organizzazione retta su principi dell’eugenetica dilagante nell’Europa degli anni ‘30. La vendetta di Lubo avrà risvolti inaspettati, obbligandoci a ripensare i labili confini tra bene e male.
“È stato un bel viaggio nel tempo, tra volti e luoghi bellissimi... ed un po' nomadi come Lubo il protagonista di questo film, abbiamo viaggiato tra Svizzera e Italia (Piemonte, Alto Adige e Trentino) camminando sui suoi passi nelle sue sofferenze nelle lotte e follie di un uomo alla ricerca di una giustizia e di una nuova vita. Un bel lavoro di squadra, grazie alla determinazione e passione delle società produttrici e del bellissimo cast artistico e professionale” ha dichiarato Giorgio Diritti.
(Mo.Sa)