Presentata presso l’Italian Pavilion, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, la seconda indagine Gli italiani e il cinema, curata da SWG per la Direzione generale Cinema e audiovisivo del MiC. Lo studio mira ad analizzare le rappresentazioni del pubblico italiano fruitore di prodotti cinematografici e offrire cosi? elementi utili sia alle istituzioni sia al mercato per il rilancio delle sale e il rinnovo dell’offerta.
Hanno partecipato al panel, moderato da Bruno Zambardino, il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, il Direttore Generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli, Riccardo Grassi Head of research SWG.
A margine dei dati positivi sulle presenze al cinema a presentati da Cinetel a seguito della campagna Cinema Revolution, il direttore Borrelli ha rivelato che al 31 agosto 2023 è stato eguagliato il numero presenze e incassi di tutto il 2022, ribadendo la necessità, per Ministero e intera filiera, di intercettare i gusti del pubblico, che sicuramente sono cambiati rispetto al passato.
Riccardo Grassi, nel presentare la ricerca – che si basa su un campione di 12mila persone intervistate (14 - over 70 anni) – ha confermato il ritorno della propensione al cinema. La rinnovata volontà di ritornare al cinema si colloca tuttavia in un contesto diverso rispetto al 2018, poiché la maggior parte degli italiani ha oggi qualche forma di abbonamento alle piattaforme e l’abitudine diffusa a fruire di contenuti on demand. L’abitudine al cinema, inoltre, cambia in base alle diverse età.
Le conclusioni del panel sono affidate al Sottosegretario Lucia Borgonzoni che sottolinea l’importanza della comunicazione. I dati della ricerca fanno riferimento al periodo temporale precedente all’inizio massiccio della campagna: questo significa che il trend è cambiato anche attraverso la narrazione. La campagna è andata dunque nella giusta direzione: si è comunicato attraverso i prodotti e durante i grandi eventi (i concerti, le partite etc.). Ha pagato rivolgersi a tutti e non solo alla fascia di persone che abitualmente frequenta già il cinema. Il fatto che molti giovani e donne vadano al cinema porta a far riflettere anche chi fa contenuti che dovrebbe pensare di parlare a pubblici specifici. Inoltre, se la gente perde l’abitudine ad andare al cinema, non guarderà film neanche su piattaforma. Alle stesse piattaforme dunque conviene il traino delle sale. Infine, è necessario pensare a aiuti diretti alle famiglie: fondamentale perché le famiglie porterebbero al cinema i bambini che sono i futuri fruitori del cinema.
(Monica Sardelli)