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Intervista a Chiara Valenti Omero, direttore di FVG Film Commission

07-12-2023

Una storia lunga 24 anni e un nuovo corso, con nuova dirigenza e un film fund raddoppiato

Un territorio piccolo e ricco, dove le produzioni possono trovare tutte le ambientazioni possibili e i servizi di una Film Commission tra le più longeve in Italia a cui la recente ristrutturazione ha dato nuova linfa ed ha portato all’aumento della dotazione del film fund, che ha ora un budget di quasi 2,4 milioni di euro.

La nostra Film Commission è stata la prima a dotarsi di un film fund nel 2003, di questo siamo particolarmente fieri. A partire da quest’anno il regolamento è stato completamente rivisto ed i risultati che stiamo ottenendo ci rendono ancora più orgogliosi” ha commentato la direttrice di Friuli Venezia Giulia Film Commission Chiara Valenti Omero, che si è insediata nel 2022 dando vita ad un nuovo corso della struttura.

La posizione periferica, poi, rende la regione una naturale porta verso Est e, dunque, punto di riferimento per le produzioni che arrivano dalle aree balcanica, austriaca e tedesca.

Completa il quadro una grande passione per il lavoro di “commissioner” del piccolo staff della Film Commission, che viene riconosciuta dalle produzioni e costituisce un incentivo a tornare sul territorio con nuovi progetti.

Quali sono i punti di forza della vostra film commission nel supportare le produzioni?

Esperienza, procedure snelle, maestranze qualificate

FVG Film Commission nasce nel 2000, ha quasi 24 anni di attività e dunque un bagaglio di esperienza che costituisce il nostro valore aggiunto. Anche ora che siamo stati inseriti nella struttura regionale di PromoTurismoFVG, abbiamo mantenuto una certa flessibilità nei rapporti con le produzioni, cercando di essere snelli nelle procedure, compatibilmente con la burocrazia.

La passione che io, Gianluca Novel e Guido Cassano, che sono da sempre le anime della Film Commission, mettiamo nel nostro lavoro si traduce nell’attenzione ai particolari e nella capacità di accogliere e seguire in toto le lavorazioni e ci viene riconosciuta da molte produzioni che non si sentono abbandonate e tornano da noi sempre volentieri.

Lo staff di Friuli Venezia Giulia Film Commission

Pur non gestendo un fondo sviluppo, a noi piace seguire i progetti sin dalla loro nascita, ovvero da quando le produzioni ci contattano. Li aiutiamo ad esempio nello scouting: la ricerca delle location sul territorio è in capo a noi, attraverso location manager professionisti che poi seguono direttamente le produzioni.

Un altro punto di forza del Friuli Venezia Giulia è la presenza di maestranze qualificate. Grazie ad un database molto fornito, oggi si riescono a coprire 2-3 progetti in contemporanea. L’aumento del film fund [+45% rispetto al 2022 n.d.r.] ha comportato la necessità di formare nuove maestranze e questo è uno degli obiettivi da perseguire in futuro.

Tanta passione, attenzione ai particolari e la necessità di aumentare l’organico

A seguito dell’aumento della dotazione del film fund, e di conseguenza del nostro lavoro, abbiamo inoltre riscontrato la necessità di ampliare il nostro organico, ma per farlo è necessario far scoprire il lavoro del commissioner ai ragazzi che vengono da noi come tirocinanti, che consiste non solo nello stare in ufficio a sbrigare pratiche ma anche nell’andare alla ricerca di location, curare rapporti con le istituzioni etc.

Perché le produzioni dovrebbero scegliere il vostro territorio?

La forza della nostra regione, che la accomuna ad altri territori relativamente piccoli, è quella di poter fornire location estremamente variegate, che vanno dal mare alla collina, alla montagna passando per le città d’arte, il tutto facilmente raggiungibile in un raggio di 150 km.

Friuli Venezia Giulia al centro delle coproduzioni tra Italia e area balcanica

Il FVG è poi una porta verso Oriente: non siamo più dunque una regione periferica a nord est d’Italia, ma il centro della proposta che riguarda soprattutto le coproduzioni con le aree balcanica, austriaca, tedesca. Siamo per conformazione una terra di confine per cui è abbastanza naturale per noi rapportarci con le film commission, se si tratta di collaborare a progetti transfrontalieri, o direttamente con le produzioni estere.

Hai qualche aneddoto da raccontarci sui set?

C’è una grande attenzione nei confronti di questa terra da parte delle produzioni internazionali. Lo scorso anno abbiamo avuto 4 produzioni Netflix e Charlize Theron che passeggiava in piazza Unità a Trieste senza che nessuno la disturbasse. Questa è una particolarità del nostro territorio, che garantisce quella privacy non così scontata in altri luoghi e che viene certamente molto apprezzata.

Questa estate abbiamo avuto in città una produzione Amazon per due settimane (dovevano essere tre ma sono state ridotte a causa dello sciopero degli attori di Hollywood) che ha lasciato sul territorio 8 milioni di euro certificati. A queste produzioni non diamo un contributo, ma forniamo tutta l’assistenza organizzativa necessaria, tra permessi e burocrazia.

Qual è il rapporto tra le produzioni e il territorio?

La Film Commission è molto brava sia a costruire i rapporti istituzionali che sono alla base di qualsiasi appoggio alle produzioni, sia a far capire l’importanza di avere una produzione – grande, piccola o enorme – per esercenti, ristoratori, servizi e altre attività che ne sono coinvolte in maniera diretta e indiretta.

Tornando alle riprese Amazon, ad esempio, la città di Trieste ha risposto bene ad un action movie molto impattante di produzione serba e inglese con inseguimenti nel centro storico.

Aggiungo che la regione sta vivendo un momento di esplosione turistica con numeri superiori a quelli pre-covid e i set in città o in altri luoghi sperduti rappresentano un’ulteriore attrazione turistica.

Luca Marinelli è M - Il figlio del secolo

Infine accade spesso che le produzioni lascino qualcosa sul territorio in termini di ristrutturazioni di strade, palazzi etc. Lo scorso anno ad esempio la produzione di M -  Il figlio del secolo ha contribuito ad  una parte di ristrutturazione dell’Amideria Chiozza a Ruda, rimettendo in funzione la macchina a vapore.

Avete riscontrato un ritorno sul territorio a livello cineturistico?

I riscontri sul territorio sono stati tanti: uno dei più spiazzanti è legato alla serie La Porta Rossa (location), con pullman che arrivavano da tutta Italia per vedere i luoghi della serie [la serie, prodotta da Vela Film per Rai Fiction, con Lino Guanciale e Gabriella Pession è stata girata a Trieste ed è andata in onda in tre stagioni nel 2017, 2019 e 2023 n.d.r.].

Luca Guanciale protagonista de La porta rossa

La cosa più interessante è che arrivavano persone curiose di vedere luoghi che non fanno parte dei percorsi turistici tradizionali come Rozzol-Melara, una zona periferica e non particolarmente invitante di Trieste dove si trovava la casa di uno dei protagonisti della serie. Questo ha provocato una reazione negli abitanti del posto che, in virtù di questo interesse, vedono il loro stesso territorio con occhi diversi e con la volontà di renderlo più bello e attraente.

Aggiungo che in regione sono partiti due progetti importanti di cineturismo, uno dei quali curato dalla Casa del Cinema, dove abbiamo gli uffici, con il lancio di una nuova app che rende il turista indipendente con percorsi anche legati alla storicità dei luoghi.

Quali progetti avete in cantiere per il futuro?

Negli ultimi quattro mesi abbiamo avuto 5 progetti in Regione tra cui il film tv La rosa dell’Istria di Tiziana Aristarco (leggi la news dedicata), coprodotto da Rai Fiction, Publispei, Venice Film ispirato al romanzo Chi ha paura dell’uomo nero di Graziella Fiorentin, che ha come sfondo il tema dell’esodo istriano.

Abbiamo avuto inoltre Campo di battaglia, il nuovo film di Gianni Amelio, ambientato durante la prima guerra mondiale all’interno di un ospedale da campo, e stanno terminando a Trieste le riprese del nuovo film di Maurizio Nichetti, Amiche mai!.

Maurizio Nichetti

A Trieste si sono appena concluse le riprese della serie Libera con Lunetta Savino mentre Daniele Luchetti ha terminato il lavoro sul territorio per Prima di noi, serie tv che racconta la storia di una famiglia friulana a partire da prima della guerra.

Inoltre abbiamo avuto a Trieste anche l’apertura del set del film Albatross per la regia di Giulio Base e prodotto da OneMore Pictures e Rai.

In questo momento e fino a Natale ci rimane sul territorio il set di Ninfa dormiente, tratto dal libro di Ilaria Tuti e prodotto da Publispei con Rai, che speriamo replichi i record di share del precedente capitolo (Fiori sopra l’inferno).

Non è tutto. Il 30 settembre è scaduta la terza call del film fund e posso già anticipare che ci aspettiamo un 2024 molto denso di produzioni!

(Monica Sardelli)