Share

Sorrentino, Parthenope: il mistero di Napoli e la malìa della giovinezza

20-09-2024 Reading time: 9 minutes

È nata nel mare Parthenope, come una sirena. E della sirena ha il fascino e la malìa. Incanto destinato a divenire disincanto, che buca il cuore, mistero incomprensibile e indimenticabile che rimane intatto solo quando è lontano. Paolo Sorrentino porta sullo schermo il racconto epico della giovinezza e il fascino del tempo che scorre, trasformando quell'età mitica e imperfetta, l'essere giovane, nel tempo morale, etico, proprio dell'adulto. Con Napoli sullo sfondo, "il grande amore riuscito". 

Parthenope , presentato in Concorso a Cannes, arriva nelle sale dal 24 ottobre con PiperFilm, anticipato da una settimana di anteprime dal 19 fino al 25 settembre con un’unica proiezione di mezzanotte: una programmazione inedita che, già nella prima serata, ha registrato 4000 presenze in 14 sale, per circa 300 spettatori per cinema e la media schermo più alta (per un totale di 18 mila circa), dati che hanno portato immediatamente il film di Sorrentino nella Top Ten del box office. 

Protagonista l'esordiente Celeste Dalla Porta (da anziana Stefania Sandrelli), che nasce nel 1950 nelle acque del Golfo di Napoli, a Palazzo Donn'Anna a Mergellina, e con le sue esperienze vive i momenti salienti della storia partenopea: la contestazione giovanile, il colera, il terremoto, la città in festa per lo scudetto del Napoli. “Sorrentino mi ha consigliato di ricercare la libertà in ogni scena, abbiamo lavorato molto in questo senso”, ha detto la giovane interprete, il cui sguardo fissa ripetutamente nel film lo spettatore inchiodandolo alla dolorosa e vertiginosa seduzione del non ancora.

Lo scorrere del tempo e il passaggio all’età adulta

Non c’è nel film né rimpianto, né nostalgia, né malinconia, sottolinea Sorrentino, c’è solo il passaggio dell’età con gli inevitabili cambiamenti che il percorso porta. "La verità non appartiene ai giovani, non fa parte del loro essere. La giovinezza è un luogo dove si ha a che fare con l’insincerità. Dove si balla da soli, e il racconto del sé è sempre epico. Man mano che si cresce, si sperimenta, si cambia. Quello che ogni volta si è non sempre piace. Poi, a un certo punto, si diventa adulti, si passa alla vita etica, alle responsabilità. A quel punto l’unica possibilità è stupirsi, ancora una volta".

Un film che si misura col mistero: delle donne e di Napoli

Questo film non è una lettera d’amore, "purtroppo non sono mai stato capace di scrivere lettere d’amore", ammette Sorrentino. "Nasce dalla voglia di misurarsi con dei misteri: uno è la donna, l’altro è Napoli. Ho pensato fosse interessante mettere in sintonia il lato mio lato femminile con lo scorrere del tempo. Nell’affrontare l’argomento ho notato che gli uomini mettono in moto tutto il loro infantilismo, si comportano come se non fosse vero, come se non fosse niente. Parlandone con le donne mi sono sentito molto più in sintonia nel modo di affrontare il tema”.

Di Napoli, città-mondo, vengono messe in scene iconiche e spiazzanti immagini di mezzi di traporto: la nave azzurro-fosforescente usata dai tifosi per festeggiare lo scudetto; il camion per la disinfestazione utilizzato ai tempi del colera del 1973; il maestoso e barocco carro trascinato da cavalli che accompagna un corteo funebre; il camion della nettezza urbana sul modello di quelli che giravano per la città negli anni Settanta; la carrozza in dono alla neonata Parthenope, “simbolo di un viaggio che ci può fare anche da fermi. Che poi tutto sommato è quello che fa la maggior parte dei napoletani, viaggia dentro Napoli. Per loro quello che accade di centrale e decisivo nella vita accade a Napoli”:  

Parthenope, il cast. Da Stefania Sandrelli a Gary Oldman

Stefania Sandrelli interpreta Parthenope da adulta. Una donna che si aspetta di vivere ancora qualche vertigine, di stupirsi ancora. "Ha fatto la brava per tanti anni e pensa di meritarlo. Poi capisce che nonostante abbia con gli anni progredito, soprattutto nella conoscenza di se stessa, la vita guarda altrove, non guarda lei".

Gary Oldman si misura nel film con il personaggio di John Cheever, scrittore americano perso tra bottiglie di superalcolici e inquietudini, incapace di dare o intercettare attenzioni. “Sorrentino ha una capacità unica di racconto e di rendere in immagini i suoi racconti -  sottolinea l'attore - C’è sempre grande spirito, umorismo e umanità nei suoi film. Ho detto ai quattro venti che volevo lavorare con lui.

Quello con il mio personaggio è stato un incontro meraviglioso, così come l'incontro con il senso del tempo". Un momento che si consuma nella scena in cui lo scrittore dice a Parthenope ‘non voglio rubare la tua gioventù’ . In quell’istante ci sono due anime che si incontrano in un punto preciso, quello in cui una guarda indietro rispetto alla vita e l’altra avanti.

Gary Oldman e il suo rapporto con l'Italia : 

Isabella Ferrari, l'agente di cinema Flora Malva decaduta e terrorizzata dalla vecchiaia, racconta "la libertà di poter indossare una maschera che mi faccia fuggire dall'aspetto estetico. Sentire quest’enorme solitudine che accompagna il personaggio di questa donna mi emoziona. Per me è stato un ruolo sfidante. La bellezza, che mi lanciato da giovane nel cinema, mi ha accompagnata come un pregiudizio per tutta la vita, mi ha provocato rancore, ho cercato di essere se non intelligente almeno interessante".

Dove è stato girato Parthenope

Il nuovo film di Paolo Sorrentino, girato soprattutto tra Capri e Napoliracconta il lungo viaggio della vita della bellissima Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Nelle riprese sono stati coinvolti il centro della città partenopea, via San Carlo, il quartiere Santa Lucia, il lungomare di Caracciolo e quello di via Partenope, tra la spiaggia della rotonda Diaz e Castel dell’Ovo, la sede dell’Università Federico II, la Certosa di San Martino. Un set blindatissimo per 10 settimane che ha fatto incassare a Napoli 6 milioni di euro, tra canoni al Comune, alloggi di cast e troupe, compensi per le maestranze locali. La produzione si è anche presa carico delle spese di raccolta rifiuti straordinaria e degli agenti schierati per impedire l’accesso dei curiosi, ha pulito dai graffiti la scogliera della rotonda Diaz e il colonnato della galleria Umberto.

Fanno parte del set a Napoli una nave azzurro-fosforescente, la stessa usata dai tifosi napoletani per festeggiare lo scudetto del 2023, che in un ciak notturno si muove in direzione del Borgo Marinari e di Castel dell’Ovo; un camion per la disinfestazione utilizzato ai tempi del colera del 1973, fermo in pieno centro. 

Oltre Napoli le location del film comprendono Capri, testimone di una perfetta e spensierata estate da ragazzi. Con i suoi spettacolari Faraglioni osservati dal parco dei Giardini di Agusto, e le rive, tra cui la spiaggia del Faro di Punta Carena ad Anacapri. Set anche a Genova, dove sono stati ricostruiti alcuni vicoli della Napoli storica. Per gli interni il regista ha scelto una casa a Posillipo

Marché du Film di Cannes: record di vendite 

Dopo l'annuncio della vendita dei diritti in America, dove il film uscirà in sala con A24, Parthenope è stato venduto in molti territori chiave come Regno Unito, Germania, Spagna, Scandinavia, Corea del Sud. Pathè si occuperà della distribuzione in Francia e Svizzera. Inoltre, si prevede che presto verranno conclusi ulteriori accordi in tutti i restanti territori, tra cui Grecia, Giappone, Hong Kong, Cina, Taiwan e Australia.

(Carmen Diotaiuti)