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Settant’anni de ‘La strada’. I luoghi del film di Federico Fellini

20-09-2024 Monica Sardelli Reading time: 4 minutes

Il 22 settembre 1954 usciva in sala La strada, capolavoro di Federico Fellini che valse al regista il primo dei quattro Oscar per Miglior film straniero (1957). Tra i tanti riconoscimenti ottenuti, il film fu anche Leone d’argento a Venezia nel 1954.

Nel cast l’indimenticabile Giulietta Masina nel ruolo dell’innocente Gelsomina, Anthony Quinn in quello del rude Zampanò, Richard Basehart nel ruolo del Matto.

Di cosa parla ‘La strada’ di Federico Fellini

In un’Italia contadina e povera, Zampanò è un rozzo saltimbanco nomade che si guadagna da vivere proponendo i suoi spettacoli di forza. Prende con sé Gelsomina – una giovane ingenua che la madre indigente gli cede in cambio di una somma di denaro che le permetterà di sfamare gli altri figli – e le insegna a farle da banditrice e a suonare la tromba. Quando Zampanò ammazza di botte il Matto, un funambolo che lo prendeva bonariamente in giro, Gelsomina inizia a dare segni di squilibrio e l’uomo, per paura di venire scoperto, decide di abbandonarla mentre dorme.

'La strada' - Trailer

Lazio e Abruzzo location de ‘La strada’

Le riprese del film si svolsero tra l’autunno del 1953 e la primavera del 1954 in varie località del centro Italia, tra Lazio e Abruzzo.

Le scene laziali riguardano soprattutto Fiumicino, dove si è girato, tra gli altri, nella piazza Gian Battista Grassi, luogo del primo spettacolo di Zampanò e Gelsomina, e nei pressi dello scalo merci di Fiumicino Porto Canale.

Roma mostra di sé via Corinto, nel quartiere Ostiense a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, dove si trovava la caserma da cui esce Zampanò dopo alcuni giorni di detenzione; poco distante, nei pressi di ponte Marconi, si trova anche lo spiazzo in cui si insedia il circo dove Zampanò e Gelsomina si esibiscono per un breve periodo.

Alcuni ciak furono battuti anche a Foce Verde, lido di Latina, e nel viterbese, in particolare a Bagnoregio, in piazza Camillo Benso Conte di Cavour, dove si esibisce il Matto col suo adrenalinico numero da funambolo, e in piazza Sant’Agostino, dove si troverebbe il convento che ospita i due protagonisti per una notte.

Molti aneddoti girano intorno alle riprese abruzzesi, che si svolsero a Rocca di Mezzo (AQ), comune montano situato nel Parco naturale regionale Sirente-Velino nel mese di marzo 1954. La troupe rimase sul posto per tutto il mese. Fellini, la Masina e Anthony Quinn erano allora poco conosciuti. Il regista era praticamente al suo terzo lungometraggio dopo Lo sceicco bianco con un giovanissimo Alberto Sordi e I Vitelloni che aveva vinto il Leone d’argento a Venezia l’anno prima.

Vi furono girate sette sequenze ma solo cinque vennero inserite nel film: tra queste quella in piazza Principe di Piemonte, davanti all’albergo “La Fiorita” dove alloggiava la troupe, con Zampanò che a torso nudo spezza le catene gonfiando il torace davanti ad una folla di paesani attoniti, mentre Gelsomina inizia a dare segni di squilibrio mentale. La neve ammucchiata venne simulata con dei lenzuoli.

Sotto Rocca di Cambio al “Ponte grosso”, sulla S.S. 5 bis, si svolge una delle scene più drammatiche del film che porterà Zampanò ad abbandonare Gelsomina al suo destino. Altre riprese coinvolsero infine l’area vicino al bosco di Fundoli; quella nei pressi del rudere del mulino Masciarelli sulla strada per Secinaro; la periferia di Ovindoli.

(Monica Sardelli)