Un territorio che è associato alla montagna, eppure molti dei progetti sostenuti hanno altre ambientazioni. Questo indica che il Trentino è molto di più. È efficienza nell’assistenza alle produzioni, chiarezza nell’elargire i fondi, regolarità nella somministrazione.
E poi c’è il disciplinare e certificazione Green Film, l’eccellenza regionale sviluppata nel 2016 da Trentino Film Commission per incentivare le produzioni ecosostenibili che ha assunto una dimensione internazionale a seguito dell’adozione da parte di una rete di Film Commission e fondi regionali e nazionali europei.
La sua applicazione permette di ridurre sensibilmente le emissioni: è ad esempio dimostrato che l’utilizzo di energie rinnovabili abbatte del 94% le emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili; l’uso di acqua dalla rete idrica fa risparmiare il 97% di emissioni rispetto alle bottiglie di plastica usa e getta; la raccolta differenziata dei rifiuti il 15%. L’applicazione del disciplinare Green Film sui set è un vantaggio anche a livello economico perché, a fronte di un aumento dei costi del 2% per l’utilizzo di energie rinnovabili, l’acqua non in bottiglie di plastica costa il 29% in meno; la raccolta differenziata il 12% in meno ed il mancato utilizzo della carta elimina del tutto il costo del materiale. Le premialità da film fund per chi decide di girare “green” hanno fatto il resto, sono infatti tante le istituzioni italiane e d europee che hanno deciso di incentivare questo approccio e sempre di più le produzioni che hanno scelto di girare in maniera più sostenibile.
“In totale, nel corso delle tre scadenze del bando fissate per il 2022 sono stati approvati 17 progetti, di cui 5 lungometraggi, 5 documentari, 1 progetto di animazione, 3 programmi televisivi e 3 serie tv per un totale di 372 giornate di produzione – ha commentato Luca Ferrario, direttore di Trentino Film Commission nel raccontarci le peculiarità del suo territorio. – la spesa sul territorio generata è stata di 5.870.855 euro, pari al 383% dei contributi erogati”. Numeri ancor più importanti se si immaginano associati ad una provincia e non ad un’intera regione.
Sul livello dei servizi che offriamo abbiamo sempre ottimi feedback da parte dei produttori. Questo sia grazie alla nostra attività sia grazie al fatto che ci appoggiamo ad un territorio ben organizzato e in grado di dare risposte rapide. Sicuramente il fatto di aver aumentato l'anno scorso il massimale di contributo per una produzione portandolo a 400mila euro ci ha permesso di essere più competitivi come territorio.
Sicuramente la bellezza e varietà delle location è un elemento importante. ma ci sono altre motivazioni per scegliere il Trentino: ad esempio la possibilità di ricevere contributi economici che hanno la caratteristica di essere stabili, regolari e assegnati con modalità chiare e sempre uguali. Questo è di grande utilità per il lavoro dei produttori che riescono quindi a pianificare con anticipo e coerenza tutte le diverse fasi. Un altro motivo poi è il grande impegno che mettiamo nell'offrire un'assistenza logistica più completa possibile già dalla fase di scrittura.
Una produzione ci ha chiesto la possibilità di abbattere la facciata di un edificio per vedere meglio le montagne sullo sfondo! A parte questo è interessante notare che spesso si collega il Trentino a location di montagna quando in realtà più della metà dei progetti che sosteniamo utilizzano altri tipi di ambientazioni come ad esempio ville, castelli, centri storici delle città o altro.
Sul fronte riprese ci sono diverse novità a partire da produzioni già operative sul territorio nella realizzazione di lungometraggi come One More Pictures e Apapaja, assieme a varie altre produzioni locali, ma anche diversi progetti di rilievo in programma per l'autunno.
Siamo poi attivi su diversi fronti che riguardano eventi per gli addetti ai lavori come Vis-à-vis, momento di match making tra produttori e broadcaster sviluppato assieme al Media desk di Torino.
Oppure Educa Immagine, un progetto di media education supportato dal CIPS, che ci sta dando molta soddisfazione e con cui stiamo portando il linguaggio dell'audiovisivo nelle scuole.
[CIPS sta per Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha come scopo il potenziamento delle competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni nelle scuole, l’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini n.d.r.].
Grande importanza hanno poi le attività collegate a Green Film, la certificazione di sostenibilità per le produzioni di audiovisivo: abbiamo i workshop in corso in collaborazione con Torino Film Lab e tanto lavoro nella divulgazione di una modalità diversa di produrre cinema.
(Monica Sardelli)