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‘La treccia’. Dall’India al Canada passando per la Puglia: il coraggio che unisce tre donne

13-06-2024 Reading time: 5 minutes

È in uscita al cinema dal 20 giugno, distribuito in Italia da Indigo, il film La treccia, coproduzione internazionale Francia, Italia, Canada tratto dall’omonimo romanzo della regista Laetitia Colombani edito in Italia da Casa Editrice Nord.

Nel cast Kim Raver, Fotinì Peluso, Mia Maelzer, Manuela Ventura, Mimmo Mancini, Celeste Savino, Lucia Zotti, Guendalina Losito, Katharine King So, Avi Nash, Sarah Abbott, Lydia Zadel, Matthew Alan Taylor.

Smita (Mia Maelzer) vive in un villaggio indiano, incatenata alla sua condizione d’intoccabile. Giulia (Fotinì Peluso) abita a in Italia e, con il padre, gestisce un laboratorio in cui si realizzano parrucche con capelli veri. Sarah (Kim Raver) è un avvocato di Montréal che ha sacrificato affetti e sogni sull’altare della carriera.

Niente sembra unirle, ma i loro destini si intrecceranno inesorabilmente. Condivideranno lo stesso coraggio pur non incontrandosi mai. Per Smita coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia alla ricerca di un futuro migliore; per Giulia significa tentare l’impossibile per salvare l’azienda di famiglia che è sull’orlo del fallimento; per Sarah significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola cancro. Tutte e tre dovranno spezzare le catene delle tradizioni e dei pregiudizi, percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna; capire per cosa valga davvero la pena lottare.

Sceneggiato da Laetitia Colombani In collaborazione con Sarah Kaminsky, La treccia è prodotto da Curiosa Films, Moana Films, Forum Films, SND, Panache Productions & La Compagnie, Cinématographique, France 2 Cinéma. Con la partecipazione di Telefilm Canada, Canal +, France Televisions. In collaborazione con Rai Cinema.

Il film è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e di Regione Puglia, Unione Europea, OPR Puglia FESR-FSE 2014/2020, FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Fondazione Apulia Film Commission.

Trama e trailer del film di Laetitia Colombani

Tre donne. Tre continenti. Un unico destino.

India. Smita è una 'intoccabile'. Sogna di dare alla sua giovane figlia un'educazione e farà di tutto pur di farlo accadere. Smita prende quindi una decisione importante: lasciare tutto e andare verso sud, alla ricerca di una sorte migliore.

Italia. Giulia lavora nel laboratorio a conduzione familiare che realizza parrucche riutilizzando la “cascatura”, tradizione siciliana di conservare i capelli tagliati o caduti spontaneamente. In seguito a un grave incidente in cui suo padre è coinvolto, Giulia scopre che l’azienda di famiglia è sul lastrico.

Canada. Sarah è un avvocato di successo. Quando sta per essere promossa alla direzione dello studio, scopre di avere un tumore al seno.

Legate senza saperlo da ciò che hanno di più prezioso, Smita, Giulia e Sarah si ribellano alla sorte che è stata loro assegnata e decidono di lottare, tessendo inconsapevolmente una rete di speranza e solidarietà.

Trailer

‘La treccia’ le location in Puglia

Il filo conduttore che lega Smita, Giulia e Sarah passa per tre continenti lontanissimi dal punto di vista geografico, vicinissimi per l’umanità che trasuda attraverso le loro storie.

Una di queste storie, quella centrale, il collante che collega le altre due, passa anche per un paese del sud Italia. È la storia di Giulia, una giovane donna che ha il coraggio di apportare innovazioni all’interno di un’attività consolidata da decenni e che tuttavia non è più sostenibile. Il suo coraggio passa anche per Kamal (Avi Nash), il giovane sikh di cui s’innamora e per il quale sfiderà i pregiudizi di famiglia e compaesani.

Avi Nash e Fotinì Peluso, Castello di Conversano. @Sara Sabatino

La cittadina in cui vive coincide con i centri urbani di Monopoli e Conversano, in provincia di Bari. A Monopoli appartengono le panoramiche, le passeggiate sul molo di Tramontana, i paesaggi vista mare. Conversano regala invece gli angoli della città antica; le sale della biblioteca intitolata a “Maria Marangelli”; l’arco monumentale e il chiostro del castello Acquaviva di Aragona, che nel film coincidono con l’ingresso e gli esterni della biblioteca; la facciata della cattedrale, gioiello dell’architettura romanica pugliese.

Il film mostra alcuni scorci tipici di questo lembo di Puglia: il mare cristallino, le campagne di terra rossa punteggiate da ulivi dalla chioma verde-argento e costeggiate da stradine poco frequentate protette ai lati da muretti a secco.

(Monica Sardelli)